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Fine delle vacanze: il decalogo per affrontare la “sindrome da rientro”

By 30 Agosto 2014 No Comments

Fisicamente appesantiti, psicologicamente non ancora pronti, in apprensione per il senso di responsabilità e i carichi di lavoro incombenti. Per un italiano su due il ritorno in città è all’insegna dell’ansia e della preoccupazione e le vacanze di colpo sono già un lontano ricordo.

Già durante gli ultimi sgoccioli circa 6 italiani su 10 evitano di pensare alla solita routine che li aspetta, quella casa-lavoro lavoro-casa mentre gli altri pensieri da scacciare sono le ansie del posto di lavoro (47%), il ritorno alla vita da pendolare (32%) e la sveglia al mattino (21%).

vacanzeI rimedi? Gli esperti sono chiari: corretta idratazione, sana alimentazione e giusto approccio psicofisico sono le armi in più per affrontare al meglio il ritorno in città.

E’ quanto emerge da uno studio di “In a Bottle”, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) raccogliendo le opinioni di circa 1100 italiani, uomini e donne, attraverso un monitoraggio on line sui principali social network, forum e community digitali per raccogliere ansie e paure sul ritorno in città e su circa 40 esperti tra psicologi, sociologi e nutrizionisti, che spiegano come approcciare il post-vacanze.

Per un italiano su 4 le vacanze sono state troppo corte e lo stato d’animo con cui ci si approccia al rientro è all’insegna dell’ansia e della preoccupazione. Tra i disturbi maggiori svogliatezza, appesantimento fisico e cervello ancora sotto l’ombrellone.

Circa due italiani su 10 (19%) per vari motivi ha dovuto rinunciare alle classiche vacanze estive ma per il 24% degli italiani queste sono state troppo corte e sono volate via subito, complice anche il bisogno di staccare dopo un anno intenso. Il 16% dichiara di essersela spassata mentre il 17% afferma di essersi rilassato abbastanza. Tuttavia l’approccio al ritorno in città avviene per un italiano su 2 all’insegna dell’ansia (23%) e preoccupazione (28%), il 27% risulta addirittura depresso e solo il 21% si dichiara tutto sommato sereno.

Così tra i primi “disturbi” accusati al rientro, un italiano su 3 (31%) si scopre non ancora pronto psicologicamente e il 18% avverte quella svogliatezza e poca concentrazione tipica di chi si lascia alle spalle un periodo di pausa lavorativa e privo di impegni.

Ma perché dopo un periodo di riposo il nostro organismo si sovraccarica di stress anziché rilassarsi? “La fase del rientro risulta talvolta insidiosa e la ripresa lavorativa, oltre che delle abitudini quotidiane, può generare disagio – spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – Alcuni studi suggeriscono che è il 50% dei vacanzieri a soffrire di questa ‘sindrome da rientro’. La sintomatologia comunemente può essere caratterizzata da senso di stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, sensazione di stordimento, confusione, attivazione neurofisiologica con tachicardia, iper-sudorazione, dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva come perdita di entusiasmo, irritabilita’, rimuginio e chiusura relazionale.

C’è poi un italiano su 3 (34%) che si sente fisicamente appesantito dopo le “licenze” estive, soprattutto legate all’alimentazione e alla nutrizione.

Ansia da risultati, sbalzi di umore e stress per gli spostamenti le paure maggiori degli italiani alle prese con il rientro in città. Per superare questi scogli gli esperti consigliano una corretta idratazione, una sana alimentazione e il giusto approccio psicologico al ritorno degli impegni quotidiani

Ma cosa spaventa di più gli italiani? Parlando di lavoro, le preoccupazioni maggiori sono l’idea di tornare a chiudersi in un luogo fisico per lavorare (29%), le incomprensioni con colleghi e datori di lavoro (23%), l’ansia da risultati (18%) e lo stress degli spostamenti (15%). Per quanto riguarda il cambio dello stile di vita, il ritorno in città preoccupa perché riproporrà la cronica insoddisfazione verso quello che si fa (24%), gli sbalzi di umore che rendono irritabili e nervosi (23%), il poco tempo a disposizione per vedere figli, genitori e partner (21%).

Nonostante questo ben un quarto degli italiani (24%) afferma che non si prepara in alcun modo perché solo pensarci fa aumentare l’ansia mentre il 22% spiega che si predispone riprendendo gradualmente le abitudini quotidiane. Per gli esperti un buon recupero puo’ iniziare da una corretta idratazione.

Molto importante, infine è procedere con gradualità. Conclude Michele Cucchi: “Un elemento che può determinare le difficoltà è la velocità con cui si passa dalla modalità off (vacanza, buon tempo, ozio e pensieri zero) alla modalità on (lavoro, obiettivi, scadenze, tempo risorsa perduta). Questo determina un’attivazione neurofisiologica scoordinata, che si fa sentire con i segni della tensione prima che con la reazione di risposta adattiva al cambiamento. In una tale situazione una buona idratazione aiuta a sentire meno la fatica e migliora la capacità di tollerare e gestire il cambiamento”.

Il decalogo per un perfetto rinetro in città.

  • Segui orari regolari dei pasti: possibilmente 5 piccoli pasti al giorno
  • Sì a grandi quantità di frutta e verdure fresche e di stagione
  • Riduci l’apporto calorico se sei in sovrappeso
  • Bevi regolarmente acque ricche di sali minerali per mantenere in equilibrio facoltà intellettive e umore
  • Elimina l’alcol per un mese
  • Evita esercizi fisici eccessivi e pratica una blanda attività fisica
  • Cogli l’occasione per ristrutturare le tue abitudini per sentirti più padrone del tuo tempo
  • Non buttarti a capofitto nell’operatività  ma dedica un po’ di tempo a pensare prima di agire
  • Riprendi con gradualità: non tutte le cose che sentite di dover fare sono così urgenti
  • Non cercare di dilatare il tempo riempiendolo di impegni ma poniti obiettivi raggiungibili
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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