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Soragni e la residenza milanese: “il fatto non sussiste”

By 19 Settembre 2015 No Comments

Si conclude con il “non luogo a procedere” perchè “il fatto non sussiste” il lungo contenzioso legale fra Angelo Soragni e il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Alberto Papperini sulla “residenza milanese” del presidente del consiglio comunale.

Il presidente del consiglio comunale, Angelo Soragni

Il presidente del consiglio comunale, Angelo Soragni

Dopo l’udienza preliminare dello scorso 15 settembre in Tribunale a Forlì, il Giudice Camillo Poillucci ha dato ragione ai legali di Soragni (Romagnoli e Minutillo), facendo decadere tutte le accuse e, di fatto, certificando la legittimità dei rimborsi richiesti dal presidente del consiglio comunale.

Il pubblico ministero ha chiesto il “non luogo a procedere” nei confronti di Soragni dopo aver visionato la documentazione che attestava la veridicità di ogni suo spostamento tra Cesenatico e Milano, sconfessando – di fatto – le accuse di Papperini.

“Viene finalmente messa la parola fine ad una infamante e denigratoria polemica politica costruita ad arte da chi antepone il livore, l’invidia e l’antipatia personale al bene comune della Comunità di Cesenatico ed al rispetto delle persone” è il caustico commento del presidente del consiglio comunale, secondo cui “qualcuno ha volutamente architettato di infangare il mio nome e la mia reputazione di cittadino, politico e avvocato rendendomi oggetto di una persecutoria gogna mediatica durata oltre tre anni con tanto di interrogazioni consiliari, insinuazioni e sospetti che nulla hanno di politico ma tutto di personale. Questa persona, Alberto Papperini, perde su tutta la linea. Ma soprattutto perde di credibilità. Ho dimostrato che ogni mia azione, ogni mio gesto, era legittimo ed inconfutabile per la Procura stessa e per il Giudice. L’atteggiamento da Giacobino rivoluzionario alla Robespierre del Consigliere pentastellato ha manifestato tutta la pochezza e la debolezza dell’azione politica dello stesso Papperini e del Movimento 5 Stelle che prima guardano a infangare gli altri piuttosto che svolgere quel giusto ruolo di controllo e di opposizione che gli competerebbe. Anzi – conclude il presidente del consiglio comunale – ha portato gli inquirenti ad un abnorme e sproporzionato spreco di denaro pubblico per cercare di costruire con pedinamenti alla mia persona e vari interrogatori una indagine che è durata oltre un anno ma che in definitiva, come cristallizzato dal Pubblico Ministero stesso, portava al solo esito di confermare, una volta per tutte, la mia integrità ed il mio onore di onesto cittadino e stimato amministratore nelle Istituzioni”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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