Durante il periodo primaverile s’intensificano, con le gite scolastiche e le uscite fuori classe, le visite e i laboratori didattici a Casa Moretti, l’istituto sorto nella casa natale dello scrittore di Cesenatico, Marino Moretti.
I ragazzi apprendono con vera curiosità la pratica della scrittura manoscritta con un “taglia e incolla” a tavolino con forbici e colla di colui che con fare artigianale costruiva il suo testo, ma nessuno aveva ancora preso l’iniziativa di prendere a sua volta carta e penna e scrivere alla direzione di Casa Moretti per ringraziare.
Le letterine (quasi una ventina in coloratissimi fogli) giunte a pochi giorni dalla visita delle IV classi della scuola primaria “2 Agosto 1849”, firmate a gruppi di 2, 3 o 4 bambini, per iniziativa propiziata dalla loro insegnante Anna Manni, hanno davvero colto di sorpresa la direttrice di Casa Moretti.
Le lettere infatti non sono affatto formali, né scontate nei contenuti, anzi. Preziose nei riscontri di ciò che ha colpito l’immaginazione dei ragazzi, guidati in visita da Elisa Mazzoli. Ma ciò che ha davvero colpito in queste loro appassionate comunicazioni è stato l’interesse verso l’istituto e l’entusiasmo con cui proponevano (o riproponevano) iniziative perché Casa Moretti venga maggiormente valorizzata e visitata, e il genius loci meglio conosciuto anche dai suoi concittadini.
Le proposte (che guarda caso sono anche in perfetta sintonia con le finalità statutarie dell’istituto) vanno dall’aumentare la ricerca e la raccolta degli oggetti (e documenti) morettiani o di interesse morettiano all’organizzazione di spettacoli che raccontino la storia del poeta o di letture che ne propongano l’opera, fino all’ideazione di un vero e proprio slogan pubblicitario che recita “Casa Moretti: l’apice della cultura italiana”.
L’istituto ha visto in questa iniziativa delle più giovani generazioni un grande incoraggiamento nel proseguire e migliorare l’operato di tutela e conservazione, come di valorizzazione di un patrimonio prezioso e unico donato alla città. E a proposito della conservazione, curiosa è infine risuonata l’affermazione di un bambino che nell’apprezzare il mantenimento dell’assetto originale della casa si è lasciato sfuggire: “sembra che non abbiate spostato neanche un filo di polvere!”.