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airbnbIl weekend di fine ottobre a Cesenatico? Basta cliccare sul sito Airbnb, il sito di annunci e prenotazione alloggi fondato nel 2008 da Brian Chesky e Joe Gebbia, e digitare Cesenatico. Per il periodo dal 28 ottobre al 2 novembre le camere disponibili a Cesenatico sono 212, con un prezzo medio di 80 euro.

C’è una stanza doppia sul porto canale a 57 euro, una camera in un appartamento a Cannucceto a 51 euro e un’intera casa con 5 posti letto a 153 euro a notte. Poi scorrendo tra le proposte si trovano anche alcuni alberghi e Bed&Breakfast che cercando di vendere camere anche su questo circuito, proponendo offerte, servizi, disponibilità e “regole della casa”.

La startup californiana è stata messa quasi fuori legge a New York. Il problema? Permettere a chiunque di affittare più di una casa e non pagare le tasse, tipiche del settore ricettivo.

Una problematica che si sta facendo sentire anche a Cesenatico, dove “la concorrenza sleale” si sta facendo avanti. “E’ un abuso, su questo sito i privati affittano stanze nelle proprie case, senza disporre di una partita iva, inoltre in questi locali non vengono effettuati i controlli da parte dell’Ausl – spiega Giancarlo Barocci, presidente Adac Cesenatico – Insomma fanno concorrenza sleale. Noi albergatori non diciamo che non devono esistere, diciamo che devono essere in regola, sia con le tasse sia con i controlli necessari”.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: “Confidiamo che si passi presto dalle parole ai fatti e che un primo segnale venga già nei prossimi giorni in Parlamento con l’esame delle proposte di legge sulla sharing economy e sugli home restaurant. Infatti dall’analisi delle inserzioni presenti ad agosto 2016 sul portale Airbnb emergono quattro grandi bugie che smascherano
definitivamente la favoletta della condivisione”. Secondo Federalberghi infatti: “Non è vero che si tratta di forme integrative del reddito. Sono attività economiche a tutti gli effetti. Oltre la metà (57,7%) degli annunci sono pubblicati da persone che amministrano più alloggi”. E ancora: “Non è vero che si tratta di attività occasionali. La maggior parte (il 79,3%) degli annunci si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l’anno”. Ma non è finita qua: “Non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare. la maggior parte degli annunci (70,2%) si riferisce all’affitto di interi appartamenti in cui non abita nessuno”. E infine: “Non è vero che le nuove formule tendono a svilupparsi dove c’è carenza di offerta. Gli alloggi sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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