Mirabilandia, cosa cambierà con il coronavirus? Lo spiega il numero uno del parco divertimenti all’Agi. “Siamo pronti a riaprire assicurando la massima sicurezza. Non possiamo permetterci alcun rischio per i nostri visitatori. So bene che non è possibile, al momento, stabilire una data. Ma – sono le parole del general manager di Mirabilandia Riccardo Marcante in un’intervista rilasciata all’Agi – chiedo al governo di prendere una linea chiara e di seguirla coinvolgendo maggiormente gli operatori del turismo. Essere considerati quasi come uno degli ultimi settori con cui confrontarsi credo non faccia bene a nessuno”. ​

“Ridurremo – continua Marcante all’Agi – l’orario di l’attività delle attrazioni limitando anche l’afflusso di persone. Non si sarà la tradizionale sfilata conclusiva e per garantire la distanza di sicurezza alterneremo i posti e i vagoni nelle montagne russe. Dovremo poi prevedere l’igienizzazione delle macchine tra una corsa e l’altra. Inoltre, penso che sarà inevitabile l’utilizzo delle mascherine e, se richiesto, siamo pronti ad allestire un sistema di monitoraggio della temperatura corporea per chi entra nel parco. La sicurezza deve essere la nostra bussola”.

Poi i numeri. “Una stagione porta a Mirabilandia circa un milione e mezzo di persone per circa 50 milioni di ricavi consolidati. A questo  – spiega Marcante – si aggiungono circa 12 milioni di costi già sostenuti a parco chiuso, che non potranno essere recuperati se non riusciremo a riaprire quest’anno”. Sono circa 900 le persone impiegate nel parco “escluse dai 600 euro erogati dal governo perché il codice Ateco dei parchi di divertimento non è stato incluso nella lista dei lavoratori stagionali del turismo”.

Nei giorni scorsi Marcante ha scritto una lettera aperta pubblicata sul sito del parco divertimenti. È un momento molto difficile per l’intero Paese e per il settore del turismo. […] Finora non abbiamo cambiato i nostri piani ufficiali in nome di un ottimismo che è parte del nostro Dna. Tuttavia ora purtroppo non è più possibile mantenere questi programmi. […] Per un po’ di tempo, sospendiamo inoltre ogni comunicazione di carattere pubblicitario, poiché in questo momento la voglia di aggregazione e di divertimento deve lasciare il posto alla necessità di limitare il più possibile i contatti sociali. Anche se ci sentirete meno del solito, sappiate che Mirabilandia non si ferma: stiamo lavorando per preparare il Parco in vista del giorno in cui apriremo i cancelli. Tutti noi, in questi giorni di smartworking e di isolamento forzato, stiamo pensando di ritornare con più voglia di prima per divertirci insieme a voi”.

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Alessandro Mazza

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