Perché aiutare le imprese e tutelare l’occupazione? Perché chi resta indietro poi diventa una “zavorra” a carico dello Stato. Questo ci dice chiaramente l’ultimo osservatorio Inps (dati aggiornati all’8 aprile) sulle richieste del reddito di cittadinanza che, come ampiamente prevedibile, negli ultimi due mesi, sono cresciute su scala nazionale dell’8,5%. Un incremento significativo rispetto al trend dei mesi scorsi che diventa un primo, preoccupante indice di ampliamento della popolazione in condizioni di povertà.
Sono oltre 142mila i nuclei che hanno infatti presentato domanda per il reddito o la pensione di cittadinanza nei mesi di febbraio e marzo 2020. La platea dei richiedenti – come riporta Il Sole 24 Ore – è salita a 1,8 milioni di famiglie e l’aumento, seppur calcolato su due mesi a causa dello stop dell’osservatorio Inps, è netto se si guarda ai mesi precedenti: a gennaio i richiedenti erano aumentati solo del 2,2%, a dicembre dell’1,2% e a novembre del 2,7%.
In vetta alla classifica delle regioni c’è sempre la Campania che con oltre 321mila richieste precede la Sicilia (287mila richieste) e la Lombardia (178mila). Ma il balzo in avanti riguarda anche l’Emilia Romagna che, con 77.879 richieste, contabilizza un incremento negli ultimi due mesi pari al +7% netto.
Di questo passo, anche nella nostra regione, avremo una platea più ampia di poveri e dunque i sussidi potrebbero aumentare in maniera consistente. Soprattutto nelle province romagnole che dovranno fare i conti con una stagione turistica tutta da inventare. Con la platea degli stagionali che resterà, in gran parte, senza occupazione, è probabile infatti che a settembre tante famiglie dovranno fare i conti con l’erosione del reddito e l’assenza di ricavi.
Per questo motivo il Governo sta lavorando a nuove misure di sostegno al reddito, aggiuntive, come gli 800 euro per autonomi e professionisti, i buoni spesa comunali e il Rem (reddito di emergenza) che potrebbe affiancare il reddito di cittadinanza per un periodo limitato.
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