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Lo studente ha la febbre? Sono in arrivo nelle scuole italiane di ogni ordine e grado i tamponi rapidi in grado di diagnosticare il contagio da Covid nel giro di 15 minuti.

Si tratta di un importante strumento di prevenzione in grado anche di evitare la quarantena delle classi e la chiusura delle scuole. Le Asl, infatti, alla luce dei risultati – ad esempio un solo positivo e tutti negativi – potranno decidere di far continuare le lezioni.

Dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico, il ministero della Salute in una circolare sdogana l’uso dei test rapidi antigenici per le diagnosi di Covid “con particolare riguardo al contesto scolastico”. Con il commissario per l’emergenza Arcuri che sempre ieri ha dato il via alla gara veloce per acquistare 5 milioni di test rapidi.

In cinque pagine la circolare ricorda come il tampone naso-faringeo tradizionale, quello che dà la risposta nel giro di 24-48 ore, resta lo strumento più affidabile e l’unico utilizzabile per confermare i casi di positività, ma i test antigenici (chiamati anche tamponi rapidi visto che il prelievo avviene nello stesso modo) si sono però dimostrati nel tempo efficaci nello scoprire i contagi quando la carica virale è alta e il prelievo dei campioni è recente. Una affidabilità – sottolinea la circolare – ancora non raggiunta dai test salivari, che, “allo stato attuale delle conoscenze, difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone in quanto richiedono un laboratorio attrezzato” (a differenza di quelli antigenici).

Per ora questi test, più adatti per i bambini più piccoli, saranno sperimentati dal Lazio tra i piccoli tra i 3 e i 6 anni.

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