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Nei giorni scorsi era stato più rassicurante, escludendo in maniera categorica l’ipotesi di un coprifuoco e di misure così drastiche. Ma questa mattina – ospite di “24Mattino” su Radio 24 – Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, ha parlato con altri toni ed altri contenuti: “Se il contagio aumenterà e troveremo situazioni più preoccupanti – ha detto – si dovrà essere pronti a eventuali maggiori restrizioni. Tutto dipende dai comportamenti che ognuno di noi adotta e dai controlli messi in campo”. Una correzione, per certi aspetti, inevitabile dopo il rimbalzo dei contagi che, ieri, sull’intero territorio nazionale ha toccato quota 4.458. Dunque, il Governatore mette le mani avanti e questo malgrado in Emilia Romagna il numero dei casi quotidiani sia ancora stabilmente sotto i duecento.

“Dobbiamo stare attenti a non tornare indietro, un nuovo lockdown generalizzato questo Paese non può permetterselo” ha sottolineato il presidente e a proposito di chiusure di confini regionali, se necessario, Bonaccini risponde che “coi ‘se’ e i ‘ma’ si riempiono trasmissioni e giornali ma non si risolvono problemi. Di fronte a eventuali ricadute o meno – puntualizza – si discuterà”.

Il presidente poi ha commentato le dichiarazioni di Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza e professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica, secondo il quale qualche regione avrebbe “dormito” in questi mesi sull’emergenza Covid. “Ricciardi non ha competenze istituzionali – sottolinea Bonaccini – e penso che qualche parola sia stata utilizzata fuori luogo”.

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