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La crisi picchia duro, molte attività sono da tempo a reddito zero (o quasi), l’emergenza pandemica non allenta la sua tensione (ieri il tasso di positività è schizzato al 17,6%) e il Governo che fa? Dà il via libera alla notifica di oltre 50 milioni di atti sospesi tra cartelle, avvisi e contestazioni. Come dire, se stai affogando – anziché il salvagente – ti lancio una bella incudine.

Nell’ultimo decreto Milleproroghe, infatti, non è stato disposto nessun ulteriore stop alle notifiche, come se l’economia italiana fosse ripartita senza problemi.

Dunque, già dalla prossima settimana il Governo e i comuni riaccenderanno i motori della riscossione coattiva e non solo. Ed Anche l’agenzia delle Entrate riavvierà la macchina per notificare atti di accertamento, pignorare stipendi e conti correnti e, per contribuenti con debiti superiori a mille euro, bloccare la possibilità di compensare eventuali crediti d’imposta.

A conti fatti – come riporta Il Sole24Ore – gli atti da inviare a cittadini e imprese a partire dai prossimi giorni sono circa 34 milioni targati Riscossione a cui se ne aggiungono altri 16 milioni delle Entrate per un totale dunque di almeno 50 milioni di atti. Si tratta di un vero e proprio shock per il sistema produttivo e per i cittadini già provati dalla forte crisi economica legata alle misure anti Covid-19.

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