Problema stagionali, la solita storia. O quasi. Da un lato c’è chi reclama una giusta retribuzione e un trattamento lavorativo rispettoso sia delle condizioni economiche che umane, dall’altro c’è anche chi cerca personale qualificato per la stagione.
C’è un caso limite al contrario. Cioè di un imprenditore del settore alberghiero di Cesenatico che porta in luce quanto gli è accaduto nei giorni scorsi.
“Il primo giorno di lavoro – dicono dall’Hotel – il pasticcere si è presentato visibilmente alticcio. Non riusciva a lavorare e gli abbiamo concesso un giorno di riposo nella speranza che il giorno seguente la storia sarebbe cambiata”.
A quanto pare no.
“Quando il cuoco lo ha mandato in dispensa è successo l’inaspettato. Mancava da troppo tempo dalla cucina così il personale è andato a cercarlo. Lo hanno trovato nella zona bar, che era in allestimento e non aperta al pubblico. Aveva scolato una bottiglia di Vecchia Romagna e non era più in grado di lavorare”.
“Poi si è presentato alla reception dell’hotel chiedendo dove era l’hotel in cui stava già lavorando. Cosa si fa in questi casi? L’ho riportato a letto e il giorno dopo lo abbiamo portato in stazione con il biglietto del treno pagato” concludono scuotendo la testa dall’hotel. “Quest’anno il problema del personale è esteso a diverse categorie tra cui anche la ristorazione. Ci sono anche casi come il nostro dove non c’è stato modo di fare un colloquio di persona prima del lavoro vero e proprio causa covid”.
A Cesenatico per il momento non si segnalano particolari casi limite di sfruttamento. La stessa Cgil di Cesenatico non ha rilasciato nessun tipo di nota stampa in grado di far luce su eventuali sfruttamenti individuati dal loro osservatorio. Nel caso ci fossero saremo lieti di valutarli, è possibile scriverci a redazione@livingcesenatico.it. Più attiva la sede di Rimini dove nelle ultime ore il segretario generale della Filcams-Cgil, Mirco Botteghi e la segretaria generale della Nidil. Alessandra Gori sono intervenuti sull’argomento.
Ritengono che, secondo quanti riportato dal Corriere Romagna di Rimini, se in vista della stagione turistica in Riviera manca il personale è perché quel tipo di lavoro è «poco attrattivo», è «scarsamente retribuito, precario, sfruttato».