Malgrado i dati dei contagi siano tutto sommato in linea con quelli emiliani, la Romagna, con il suo “zoccolo duro” di no-vax, rappresenta un’area un po’ sui generis nella mappa regionale della pandemia.
Lo sottolinea anche Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna, che lancia due allarmi. Il primo è quello relativo ad un rallentamento progressivo della campagna vaccinale, soprattutto nel mese di agosto: “Potremmo fare dodicimila vaccini al giorno – denuncia – ma da due settimane siamo fermi a seimila. E abbiamo 25 punti vaccinali”.
Il livello di copertura in Romagna, va detto, è sostanzialmente sovrapponibile a quello regionale (come cicli completi siamo al 67,6%), ma esiste anche un problema “culturale”. Ed è la seconda criticità evidenziata dal numero uno dell’Ausl: “Mi preoccupano i positivi omertosi che non dichiarano i loro contatti: è un atteggiamento che compromette lo sforzo che facciamo per contrastare il diffondersi del virus”.