Si sa che le foci dei fiumi possono trasportare in mare potenziali apporti inquinanti, ma a Gatteo Mare (anche se da tempo si supponeva) non ci si aspettava quel cartello affisso in spiaggia.
E invece, la foce del fiume Rubicone e 50 metri di mare a nord e circa 10 a sud sono statti bollati di rosso da Arpae, l’Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia Romagna. E il colore rosso significa “zona permanentemente vietata alla balneazione”.

Sul sito di Arpae, dove sono segnalati i profili delle acque di balneazione, vengono spiegate che cosa sono le “zone vietate alla balneazione” e le diverse categorie.
“Si tratta di zone del litorale destinate ad attività particolari che ne escludono l’idoneità alla balneazione, o di aree a rischio per la salute del bagnante per motivi igienico-sanitari o motivi di sicurezza”.
Le zone non adibite alla balneazione, e quindi vietate, si suddividono nelle seguenti categorie:
- aree adibite alla molluschicoltura: la Sacca di Goro, nell’omonimo comune, quasi interamente destinata a questa attività;
- aree militari: il poligono di tiro Foce Reno di Casal Borsetti, nel comune di Ravenna;
- zone sottoposte a vincolo di conservazione per la salvaguardia della fauna e della flora locale: la riserva naturale della foce del torrente Bevano, inserita all’interno del “Parco Regionale del Delta del Po”;
- foci fluviali: sottoposte a divieto a causa dei potenziali apporti inquinanti veicolati;
- aree portuali: il divieto di balneazione in tutti i porti e porti canale è legato al transito di imbarcazioni.
Nel caso specifico della foce del Rubicone, la categoria è la quarta e, trattandosi di apporti inquinanti, la chiusura permanente è dovuta “al rischio per la salute del bagnante per motivi igienico-sanitari”.
A onor del vero quel cartello è stato affisso per la prima volta lo scorso anno ad agosto, dopo l’intervento dei carabinieri forestali, e quest’anno è stato sistemato in modo ufficiale sulla battigia.