Ormai l’equazione è assodata: ogni qual volta piove (soprattutto se le precipitazioni arrivano dopo diverso tempo di siccità), gli invasi dei fiumi scaricano in mare un ingente quantitativo di materiale organico e, puntualmente, i campionamenti eseguiti da Arpae fanno registrare – nei “soliti” punti dell’arenile romagnolo – sforamenti sia dell’Escherichia coli che degli enterococchi. E’ accaduto quest’estate, generando un immotivato caos mediatico molto pericoloso per il turismo, ed è accaduto anche ieri quando la Regione – dopo il nubifragio che si è abbattuto nel fine settimana sulla nostra costa – ha reso noto gli esiti delle analisi periodiche sullo stato di salute del nostro mare.
In particolare, su 98 campionamenti eseguiti da Arpae si sono registrati 9 sforamenti, per quanto riguarda i valori dell’Escherichia coli e 4 per gli enterococchi. Le ragioni, come detto, sono quelle di sempre, ovvero il mare mosso e le mareggiate che hanno portato a mare impurità accumulate nel periodo di siccità e l’azione concomitante dei fiumi che hanno scaricato a riva la solita massa di materiale organico. Non a caso, i parametri sono risultati fuori norma unicamente in corrispondenza dei porti canali e alle foci dei fiumi. E’ accaduto a Cervia, Riccione, Bellaria-Igea Marina, Gatteo Mare, San Mauro e, ovviamente, anche a Cesenatico.
Dunque, un nuovo allarme? Tutt’altro. “Essendo gli sforamenti – recita la nota della Regione – legati al maltempo, è atteso con sicurezza il rientro, quanto prima, dei parametri”. Insomma, sono in arrivo le ordinanze di divieto di balneazione, ma sono già in programma nuovi prelievi a breve che, come sempre, ci diranno che i parametri fuorilegge sono tutti rientrati.