“Quando vengo in riviera mi si sbloccano un sacco di ricordi legati ai bellissimi momenti collezionati insieme alla mia famiglia. Gatteo a Mare per me, fine anno ’89 e primi anni ’90, era come andare alle Maldive”. Parola di Michelle Hunziker che, sulla sua pagina instagram, approfitta del suo ritorno a Cesenatico, per regalare uno splendido spot alla piccola frazione della riviera romagnola. 

Michelle, in particolare, ricorda la figura del papà “che gonfiava tronfio il gommone con i piedi e ci metteva una vita, mio fratello, un gran ‘figaccione’ che spaccava i cuori di tutte le ragazze di Gatteo. Poi gelati al fior di latte, piadine, piano bar, sala giochi e molti amici estivi che ti lasciavano un segno nel cuore! Lacrime di nostalgia sulla via del ritorno in macchina, con la speranza di ritornarci l’anno successivo. I romagnoli sono speciali e sanno come farti sentire a casa. Hanno l’ospitalità nel dna e sono dei grandi lavoratori. Io vado dove c’è della bella gente, gioiosa con la voglia di vita nelle vene. Venite in riviera si sta da dio!”.

Quella biondina con gli occhi da cerbiatta, le gambe lunghe come due pertiche, il delcoltèe già vistoso e il sorriso da svizzerotta sempre allegra, a Gatteo Mare e dintorni, se la ricordano un po’ tutti.

Molti ignorano, però, che quella giovane turista di Sorengo che, sul sellino della bicicletta di tale Silvio Parentelli (oggi professione grafico), ogni sera si recava a ballare all’Orfeo, era nientemeno che Michelle Hunziker, di lì a poco divenuta celebre per il suo “lato B” nello spot delle mutandine Roberta.

A metà degli anni Ottanta, la futura signora Ramazzotti trascorreva, infatti, le sue vacanze estive all’hotel Capitol di Gatteo Mare prima e all’Internazionale di Cesenatico poi. 

Con lei l’ancora avvenente mamma Ineke, il fratello Harold, un simpatico barboncino e, più raramente il padre, a quel tempo direttore di un albergo di Lugano, che morirà d’infarto nel 2001.

Per Michelle la vacanza in Riviera è stato un “rito familiare” lungo dieci anni, tanto è vero che, quando era in dolce attesa, la prima a cui confidò il nome della sua primogenita (Aurora) fu Rosy Manuzzi, titolare dell’hotel Internazionale, ancora oggi il suo “buen ritiro” quando torna in Riviera: “Quando venne da noi – ricordano proprio i titolari dell’Internazionale – era giovanissima, ma già molto bella. Come ogni adolescente, adorava andare a ballare e, in qualche occasione, quando la mamma si rifiutava di farla uscire, eravamo noi che facevamo da garanti dando tutte le rassicurazioni del caso. A quel tempo, usciva con il bagnino dell’albergo (Silvio Parentelli, ndr) che era più grande di un paio d’anni, ma in altezza non le arrivava alle spalle. Era lui che, caricandosela sulla sua bicicletta, l’accompagnava qualche volta a ballare all’Orfeo”. Come si concludevano quelle serate resta avvolto nel più stretto riserbo.

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