a cura dello Studio Associato Faggiotto Samorè
TI SPIEGHIAMO COME CON LE NOVITA PER IL 2024 PREVISTE DALLA LEGGE FINANZIARIA
Nell’ambito del rapporto di lavoro esiste la regola generale che tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro in denaro o in natura costituisce reddito di lavoro dipendente. Ciò comporta il pagamento dei contributi inps, dei premi inail e delle imposte.
Tuttavia la legge finanziaria per il solo 2024, ha previsto delle novità in tema di Fringe Benefit che consentono di migliorare il trattamento economico senza l’aggravio di contributi ed imposte. Vediamo come.
Come detto le novità riguardano principalmente l’innalzamento della soglia di imponibilità dei Fringe Benefit.
Ma cosa sono i fringe benefit?
I fringe benefits sono compensi in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni e/o servizi a favore dei lavoratori (o anche di qualche lavoratore), senza che ve ne sia l’obbligo in forza di norme di legge .
I fringe benefits vanno collocati nel quadro generale delle forme di retribuzione di tipo incentivante, poiché possono essere considerati come strumenti essenziali di valorizzazione della prestazione dei lavoratori e dei collaboratori.


Chi può fruirne?
A differenza del welfare aziendale, per il quale la norma subordina l’esenzione (totale o parziale) contributiva e fiscale al fatto che siano riconosciuti alla generalità o categorie di dipendenti, i fringe benefit possono essere riconosciuti anche al singolo lavoratore in accordo con il datore di lavoro.
Si tratta di una forma di retribuzione in natura ma, come vedremo, potrà essere erogata anche denaro.
Quali sono le novità per il 2024?
La legge finanziaria ha elevato i limiti di esenzione contributiva e fiscale prevedendo che:
- Non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.
In questo modo viene innalzato, per il solo 2024, il limite previsto dalla legge originaria (articolo 51, comma 3 Tuir), pari a 258,23 euro.
Detto limite, prosegue la legge, è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico.

Con quale modalità posso erogare le somme?
Se si vuole rimborsare la spesa per le utenze o per le spese dell’affitto o per gli interessi del mutuo relativo alla prima casa, è sufficiente acquisire dal lavoratore la dichiarazione di responsabilità che attesta il pagamento di dette spese e liquidare direttamente la somma in busta paga.
Se invece si vogliono erogare beni e servizi in una modalità semplice, si potranno acquistare e consegnare al dipendente buoni spesa, buona benzina, carte regalo ecc.
Esistono sul mercato delle società che consentono di mettere a disposizione dei lavoratori una vastissima possibilità di acquisto di beni e servizi rendendo così facilmente spendibile l’importo messo a disposizione dai datori di lavoro.
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