Hanno patteggiato i due comandanti del mercantile danese che, all’alba del 19 ottobre 2022, affondarono – speronandolo – il peschereccio “Lugarin” della flotta di Cesenatico.
Per loro (un croato e un tunisino) una pena pecuniaria di 4800 euro per avere violato le regole di governo e manovra, ma entrambi sono stati assolti per il pericolo di inquinamento determinato dall’inabissamento dell’imbarcazione che, tutt’ora, si trova sul fondale ad una profondità di 26 metri.

La collisione avvenne a circa 18 chilometri dall’imboccatura del porto di Ravenna, malgrado quel giorno ci fosse mare calmo e condizioni di visibilità discrete. Tutti i cinque membri dell’equipaggio del “Lugarin” finirono in mare e furono salvati.
Nei giorni scorsi si è tenuto il processo, con rito abbreviato, ed entrambi i comandanti hanno patteggiato una pena pecuniaria di 4800 euro per il reato di naufragio colposo, mentre è stato assolto da tutti i capi d’accusa il 48enne georgiano ufficiale di coperta del mercantile.