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Si era inventata tutto. La violenza sessuale non è mai avvenuta e quel rapporto intimo si era consumato in piena condivisione e complicità. Per questo, dopo l’assoluzione del suo presunto stupratore, adesso quella 24enne bolognese – che all’epoca dei fatti lavorava come stagionale in un albergo di Cesenatico – rischia un processo per calunnia.

L’uomo finito alla sbarra – un 50enne residente a Santarcangelo – è stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. E adesso, assieme al suo avvocato, valuterà la possibilità di presentare una contro-denuncia per avere un risarcimento morale ed economico di questi quattro anni vissuti nell’ansia di un’ingiusta condanna.

L’uomo era accusato di aver avuto rapporti intimi non consenzienti con una ragazza bolognese 20enne, che l’uomo conosceva in quanto amico di famiglia. In tribunale a Rimini già nella precedenza udienza, nella primavera scorsa, il pm Luca Bertuzzi aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato. La parte civile aveva domandato invece la condanna e il pagamento di una provvisionale di 30mila euro.

I fatti risalgono all’estate del 2020. I due si conoscevano da diversi anni. All’epoca, secondo la ricostruzione effettuata in tribunale, i due si misero d’accordo via messaggio per vedersi a casa di lui. Durante la serata – e su questo le versioni coincidono – tra i due ci fu almeno un rapporto sessuale. Il giorno dopo, lei, che lavorava come stagionale in un hotel di Cesenatico, decise di lasciare in anticipo il posto di lavoro e contattò l’uomo, asserendo di non avere i soldi necessari per il viaggio di ritorno a Bologna.

Lui le disse di tornare a Santarcangelo in taxi e le fece trovare i soldi per il viaggio. Lei, secondo quanto emerso in aula, non prese il contante e rimase nell’abitazione, aspettando l’uomo che, secondo la denuncia, l’aveva violentata la notte prima. Dopo il rientro dell’uomo, i due si sarebbero intrattenuti qualche tempo prima di dirigersi in stazione. Durante il tragitto per raggiungere Bologna, inoltre, lei gli mandò un messaggio scherzoso, corredato da emoticons, insomma nulla che lasciasse trasparire livore, rabbia o frustrazione. La chat tra i due sarebbe poi continuata con qualche altro scambio di battute. Ma alcuni giorni dopo la ragazza lo denunciò sostenendo che quel rapporto non era stato consenziente. Una versione ampiamente smentita dal dibattimento.

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