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Magari non lo faranno o, al massimo, sarà un gesto simbolico e dimostrativo. Ma, intanto, il senso della minaccia è chiaro: “Quando chiuderà il Parlamento per la pausa estiva, se non sarà stato varato un provvedimento legislativo chiarificatore della questione concessoria, chiuderemo gli ombrelloni di tutta Italia”. Non lo ha detto un bagnino qualunque, bensì Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio a seguito dell’assemblea nazionale straordinaria.

“La perdurante inerzia del Governo e del Parlamento – la sua denuncia – sta creando un caos amministrativo in danno degli imprenditori balneari e del Paese, il rischio è quello di distruggere un comparto formato da 30.000 aziende e 100.000 addetti diretti che attira sulle nostre spiagge milioni di turisti, italiani e stranieri. Abbiamo invocato, inutilmente, da mesi questo provvedimento, insieme alle altre Associazioni di categoria, dei Comuni e delle Regioni di ogni orientamento politico. Inascoltate, persino, le molteplici richieste di incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri o un eventuale delegato al fine di ottenere un chiarimento sull’indirizzo politico del Governo su questa importante vicenda”.

simone battistoni

Il problema è che, mentre il Governo nicchia, gli Enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema Portuale) stanno procedendo a emanare i bandi per la riassegnazione delle concessioni demaniali. Tutti procedimenti assunti senza le indicazioni del Governo: “L’assemblea nazionale del sindacato, preso atto di questa pericolosa situazione che mette in rischio migliaia di posti di lavoro e la stessa immagine turistica dell’Italia – ha concluso il presidente del S.I.B. – ha deciso di continuare la mobilitazione della categoria con una pluralità di iniziative sindacali che si svolgeranno nelle prossime settimane, compresa la chiusura degli ombrelloni in tutt’Italia, qualora si dovesse arrivare alla pausa estiva dei lavori parlamentari senza che sia stato emanato alcun provvedimento che colmi l’attuale vuoto legislativo fonte di caos amministrativo. Spiegheremo ai clienti il ruolo e la funzione della balneazione attrezzata italiana, frutto di professionalità ed esperienza. Chiariremo, poi, che, con una errata applicazione della Bolkestein, non solo non ci saranno più spiagge libere, ma, soprattutto, non si verificheranno riduzioni di tariffe, piuttosto l’esatto contrario, come già avvenuto in quelle località dove si è provveduto con le gare”.

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