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La Procura di Ravenna ha presentato istanza di fallimento per la Cmc, il colosso dell’edilizia e delle costruzioni che tanti lavori ha svolto anche nel nostro comune.

I problemi per la storica cooperativa ravennate – i cui debiti sfiorano i due miliardi di euro – partono da lontano ma si sono acuiti attorno al 2020, quando il fallimento fu scongiurato grazie ad un piano concordatario omologato dal Tribunale di Ravenna.

Quel piano prevedeva una serie di azioni risarcitorie nei confronti dei creditori (dipendenti, professionisti, artigiani e fornitori), ma sia i privilegiati che i chirografari, a quanto pare, non sono mai stati saldati. A questo punto, inevitabile, è scattata la richiesta di liquidazione giudiziale presentata dalla Procura di Ravenna.

Cmc aveva già provato ad evitare il tracollo presentando una procedura alternativa al fallimento, ovvero una “composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa”, chiedendo la nomina di un esperto esterno per valutare la possibilità di salvare il piano concordatario. L’incarico era stato affidato alla commercialista milanese Stefania Chiaruttini che, nel mese di ottobre, dopo aver visionato i registri contabili, dovrà decidere se esistono o meno i presupposti per continuare l’attività.

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