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Vive da oltre due mesi in una tenda di fortuna “accampato” nel parco dietro la sede della Nuova Famiglia. Ha una storia difficile alle spalle, ma Salvatore Bocchetti – originario di Scafati e da oltre 20 anni a Cesenatico – ha tanta voglia di ricominciare.

Un lavoro ce l’ha (è regolarmente assunto alla Cooperativa sociale Ccils) ma, nonostante le tante promesse degli assistenti sociali, per lui una casa non si trova. Dagli uffici comunali, malgrado decine di moduli compilati e pile di carte bollate, la risposta è sempre la stessa: “Ci spiace, ma nelle graduatorie degli alloggi popolari c’è chi ha più bisogno di te”.

E allora, dopo tanti rifiuti ed altrettante porte in faccia, a Salvatore è rimasta una sola possibilità: “Ho acquistato una tenda e mi sono accampato nel parco dietro alla palestra My Place – racconta – ma la scorsa settimana, durante l’ultimo temporale, un fulmine è caduto a mezzo metro dalla mia tenda, aprendo in due un albero. Oggi è un miracolo se sono qui a raccontarlo…”.

I problemi di Salvatore, per la verità, partono da lontano quando, nel 2003, perde la mamma. Poi il suo matrimonio va a pezzi e, come capita a tanti mariti, si ritrova sulla strada: “Ho una figlia di 17 anni che sta con sua madre – spiega – avrei tanta voglia di vederla, di passare del tempo con lei ma, senza una casa, è tutto terribilmente complicato. Il Giudice ha disposto due incontri alla settimana, ma non posso certo ospitarla in una tenda…”.

Pesantemente provato dalla precarietà (“più sei in difficoltà e più la gente ti volta le spalle”), Salvatore vive momenti difficili, commette qualche sciocchezza e sperimenta, sulla sua pelle, l’esperienza dolorosa del carcere: “Ma oggi ho scontato la mia pena – precisa – e chiedo solo di vivere una vita normale. Ho subito cercato un alloggio ma, nonostante le mie ostinate richieste, i servizi sociali del Comune, a parte qualche sistemazione di fortuna, in tutti questi anni non sono mai riusciti a garantirmi un alloggio stabile. Io sono un cittadino di Cesenatico e, dopo un periodo di difficoltà, chiedo solo di riappropriami della mia dignità e di tornare a vivere una vita normale. Fra qualche settimana arriverà l’autunno e poi l’inverno e io non voglio ritrovarmi, nei mesi più freddi, a vivere in un parco sotto una tenda. Chiedo un aiuto sperando che qualcuno, dopo tante promesse, si metta una mano sul cuore e decida di darmi finalmente un tetto sotto cui vivere”.

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