Il presidente della Regione, Michele de Pascale, interviene nel dibattito sulla gestione dei Centri di assistenza urgenza (Cau) ribadendo la posizione della Regione e le azioni di governo previste nel programma di mandato e già annunciate.
“E’ cultura politica di questa terra evitare di osservare i problemi senza fare nulla e la Regione ha sperimentato risposte innovative che, come tali, devono essere sempre oggetto di verifica e miglioramento. Premesso questo, abbiamo tutti a cuore il nostro servizio sanitario, pubblico e universalistico, quindi bene la discussione anche sui Cau, in un’ottica di miglioramento complessivo. Tante innovazioni introdotte, che hanno portato buoni risultati e dopo il Covid hanno evitato di chiudere punti di erogazione dei servizi, saranno confermate, mentre riorganizzeremo ciò che è necessario facendo tesoro degli esempi più virtuosi della regione. Centrali saranno le Case di comunità e le Aggregazioni funzionali territoriali, per una gestione univoca delle cure primarie e con la massima valorizzazione dei medici di Medicina generale”.
E sulle pagine de Il Resto del Carlino alcuni esempi: “Via libera ai Cau che sono subentrati ai pronto soccorso o ai punti di primo intervento in precedenza poco efficienti, in quanto fornivano prestazioni di bassa complessità. Questo modello – afferma de Pascale – si è rivelato il più efficace, evitando la chiusura di punti di servizio essenziali. Tra gli esempi di successo, si citano Cervia, Cesenatico, Santarcangelo e Cattolica”.

Diverso è il caso dei Cau situati in prossimità dei pronto soccorso. Qui i risultati sono variabili: in alcune aree hanno contribuito a ridurre gli accessi ai pronto soccorso, mentre in altre no. L’obiettivo, quindi, è migliorare l’efficienza di queste strutture.
Infine, per i Cau realizzati ex novo in zone prive di precedenti punti di intervento o pronto soccorso, la giunta propone un cambio di rotta: queste strutture dovrebbero essere riorganizzate seguendo il modello delle Case di comunità o delle Aggregazioni funzionali territoriali di medici.