Il presidente della Regione, Michele de Pascale, interviene nel dibattito sulla gestione dei Centri di assistenza urgenza (Cau) ribadendo la posizione della Regione e le azioni di governo previste nel programma di mandato e già annunciate.

“E’ cultura politica di questa terra evitare di osservare i problemi senza fare nulla e la Regione ha sperimentato risposte innovative che, come tali, devono essere sempre oggetto di verifica e miglioramento. Premesso questo, abbiamo tutti a cuore il nostro servizio sanitario, pubblico e universalistico, quindi bene la discussione anche sui Cau, in un’ottica di miglioramento complessivo. Tante innovazioni introdotte, che hanno portato buoni risultati e dopo il Covid hanno evitato di chiudere punti di erogazione dei servizi, saranno confermate, mentre riorganizzeremo ciò che è necessario facendo tesoro degli esempi più virtuosi della regione. Centrali saranno le Case di comunità e le Aggregazioni funzionali territoriali, per una gestione univoca delle cure primarie e con la massima valorizzazione dei medici di Medicina generale”.

E sulle pagine de Il Resto del Carlino alcuni esempi: “Via libera ai Cau che sono subentrati ai pronto soccorso o ai punti di primo intervento in precedenza poco efficienti, in quanto fornivano prestazioni di bassa complessità. Questo modello – afferma de Pascale – si è rivelato il più efficace, evitando la chiusura di punti di servizio essenziali. Tra gli esempi di successo, si citano Cervia, Cesenatico, Santarcangelo e Cattolica”.

Diverso è il caso dei Cau situati in prossimità dei pronto soccorso. Qui i risultati sono variabili: in alcune aree hanno contribuito a ridurre gli accessi ai pronto soccorso, mentre in altre no. L’obiettivo, quindi, è migliorare l’efficienza di queste strutture.

Infine, per i Cau realizzati ex novo in zone prive di precedenti punti di intervento o pronto soccorso, la giunta propone un cambio di rotta: queste strutture dovrebbero essere riorganizzate seguendo il modello delle Case di comunità o delle Aggregazioni funzionali territoriali di medici.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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