Erano le ore 6 di questa mattina, quando nella Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Rimini è arrivata via radio una richiesta di soccorso da parte dell’equipaggio del peschereccio Calimero, appartenente alla marineria di Cesenatico.
La barca, lunga circa 20 metri, per cause in corso di accertamento, si era incagliata sulla scogliera posta a difesa della spiaggia a Ponente del porto di Cesenatico, a circa 250 metri dalla costa.
Immediatamente, per trarre in salvo i membri dell’equipaggio sono stati inviati dalla Guardia Costiera di Rimini e Cesenatico la motovedetta CP 842, equipaggiata per fornire soccorso con ogni condizione meteorologica, e il battello pneumatico GC B142 in considerazione dei bassi fondali in quel tratto di mare a breve distanza dalla costa dove si trovava il peschereccio incagliato e in balia delle onde.
L’equipaggio, composto da quattro persone, un italiano e tre tunisini, si era nel frattempo rifugiato sulla tuga (la sovrastruttura sul ponte di coperta dove è ubicata la plancia di comando) dell’unità ormai adagiata sul fondale marino ed inclinata sul lato destro.
Le operazioni di salvataggio, rese complicate dal basso fondale, dal moto ondoso in aumento, dalla vicinanza della massicciata e dai detriti alla deriva provenienti dallo stesso peschereccio, si sono protratte per circa 45 minuti e si sono concluse – al termine di un’articolata manovra di trasbordo sul gommone della Guardia Costiera di Cesenatico – con lo sbarco a terra di tutti i naufraghi, apparentemente illesi.
Visitati dal personale medico del 118 nel frattempo intervenuto, sono stati trovati tutti in buone condizioni di salute, ma sono stati trasferiti precauzionalmente all’ospedale di Cesena per più approfonditi controlli.
L’Autorità marittima ha proceduto a diffidare l’armatore del peschereccio a porre in essere ogni azione utile a tutela della sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino e ha avviato apposita inchiesta amministrativa per stabilire le cause che hanno portato al sinistro marittimo.