La crescita del gioco d’azzardo in Emilia Romagna continua senza sosta, come evidenziato dai dati del report “Pane e azzardo 2”, elaborato da Cgil e Federconsumatori Emilia Romagna in collaborazione con l’istituto di studi sul consumo Isscon e la Regione. Il documento, presentato a Bologna, rileva che nel 2023 il volume complessivo delle giocate ha raggiunto i 9,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 6,9% rispetto all’anno precedente.
L’azzardo online ha totalizzato 4,48 miliardi di euro, una cifra due volte e mezzo superiore a quella del 2019, con una spesa media per abitante pari a 1.400 euro, variabile dai 1.043 euro di Ferrara ai 1.664 euro di Bologna. Complessivamente, le perdite dei cittadini emiliano romagnoli sono stimate in 1,53 miliardi di euro.
Nel gioco fisico, le slot machine rappresentano la quota maggiore (60%), seguite dai “gratta e vinci” (19,4%) e dai giochi come lotto e superenalotto (10,3%). Online, invece, prevalgono i cosiddetti giochi di abilità, tra cui carte, slot e casinò, seguiti dalle scommesse sportive.
Le previsioni per il 2024 indicano un’ulteriore espansione del settore, con il volume delle giocate che potrebbe superare i 10 miliardi di euro, in particolare grazie alla crescita del gioco da remoto. Si stima che entro due anni il gioco online possa superare quello fisico.
L’incremento del gioco online, inoltre, comporta una riduzione delle entrate fiscali per lo Stato, poiché la tassazione sul gioco digitale è inferiore rispetto a quella del gioco fisico. “Non si può più rimandare un’analisi rigorosa dell’impatto sociale del gioco d’azzardo e delle conseguenze sulle entrate statali”, sottolinea la Cgil.
