“È ormai evidente che i Cau (Centri di Assistenza e Urgenza) rappresentino un’esperienza da superare, in favore di un sistema sanitario più integrato”. Con queste parole il consigliere regionale Luca Pestelli (Fratelli d’Italia) commenta l’interrogazione regionale depositata e riguardante la situazione dei Centri di Assistenza e Urgenza.

“Al netto delle dichiarazioni contrastanti che abbiamo letto sulla stampa nei giorni scorsi, ora è il momento di fare chiarezza una volta per tutte – sottolinea Pestelli – cosa ne sarà degli annunciati Cau a Forlì, Forlimpopoli e Savignano sul Rubicone? Parliamo di strutture che, sin dalla loro istituzione, si sono dimostrate carenti dal punto di vista dell’adeguatezza delle prescrizioni, inefficaci come struttura di medicina d’urgenza, insufficienti come investimento di medicina territoriale. Mentre l’assessore Fabi annuncia in maniera trionfalistica l’aumento delle prestazioni effettuate, è evidente come le modifiche al sistema sanitario abbiano inciso in maniera negativa sulle liste d’attesa: invece che risolvere problemi, hanno creato bisogni. La qualità del servizio non si conta, si valuta”.

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Cau Cesenatico

La soluzione è quella che, in tempi recenti, Pestelli aveva già evidenziato. “Un investimento sui percorsi socio-sanitari e sul territorio, oltre che sul rapporto fiduciario tra operatore e paziente, garantirebbe un maggior controllo sugli accessi alle strutture e un minor tempo di permanenza nelle stesse da parte del cittadino. I Cau rappresentano un’ulteriore sovrastruttura, mentre sarebbe necessario favorire l’integrazione tra gli tutti gli operatori sanitari del sistema attuale: la politica deve lavorare sulle connessioni e sui percorsi, oggi troppo spesso dimenticati”.

E nella provincia di Forlì-Cesena? “Se la volontà politica è quella di cambiare direzione, invece che investire su un modello perdente, sarebbe meglio provare già da ora a superarlo, investendo su strutture già esistenti, come l’unità di Pronto Soccorso di Forlì, incentivando i percorsi sanitari ed un sistema più integrato, che coinvolga la comunità degli operatori nella sua interezza. L’accentramento decisionale della Regione Emilia Romagna sta portando ad un accentramento dei servizi: la politica, al contrario, non deve abbandonare i territori, ma dare risposte certe a cittadini e sanitari”.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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