Poco più di una settimana fa il Calimero è naufragato sugli scogli di ponente all’altezza del bagno Belvedere. A questo link l’intervista al comandante. È adagiato su un fianco toccando il fondo a circa 250 metri dalla battigia. Le correnti e le mareggiate che si sono susseguite in una settimana lo hanno scagliato di continuo contro gli scogli rendendolo un relitto. Ad oggi, dalla riva non si distingue più chiaramente.
In mattinata sono iniziate le operazioni di recupero del carburante per scongiurare un impatto ambientale già contenuto dalle panne galleggianti.

L’obiettivo è svuotare i quattro serbatoi di tutto il carburante al fine da evitare anche la denuncia per inquinamento che sarebbe un pensiero in più in una situazione già complicata. Questa mattina (mercoledì) il Levante, una cozzara, ha fatto da nave appoggio ai 4 sub di Marine Consulting. Le operazioni di preparazione e carico sono durate ore. Infatti oltre all’attrezzatura ” da palombaro” hanno imbarcato un generatore, cinque vasche in cui andrà il carburante estratto, la strumentazione per assorbire il carburante. Verso le ore 11 del mattino hanno avvicinato il relitto dove hanno iniziato le operazioni. Non c’era mare mosso ma il tratto si trova fuori dagli scogli.

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Calimero recupero

I sub sono dotati di telecamere che mandano il segnale video a chi, dal Levante, sarà al monitor per guidare le loro manovre. Probabilmente sarà necessario intervenire con opportuna strumentazione sullo scafo per raggiungere le cisterne che sono più vicine al fondo del mare. Questo perché il peschereccio, come detto sopra, è adagiato su un fianco e non è in asse.

Per prima cosa i sub si sono concentrati sul recupero della rete poi faranno i conti con la scarsa visibilità riscontrata in quel tratto di mare. La prima giornata di lavoro si è conclusa con la consapevolezza che il lavoro non è per nulla facile. È stata recuperata la rete ma non si è arrivati alle cisterne.

I lavori inizieranno domani (giovedì) con un nuovo tentativo.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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