Erano gli anni in cui fare il rapinatore, o meglio, il bandito era un lavoro quasi come tutti gli altri. Le armi con cui entravano in posta e nelle banche erano più per intimorire i presenti che per usarle. Almeno per il “Solista del mitra“. A Milano erano gli anni della ligera, una forma di criminalità degli anni ’60, quando il paese era in ginocchio e l’economia del Belpaese stentava a riprendersi. Turatello, Vallanzasca sono alcuni dei “vip” di quegli anni, ma c’è chi ha fatto del proprio nome il proprio marchio di fabbrica. Era Luciano Lutring.

Unisciti al canale TelegramUnisciti al canale Whatsapp

Lutring prende il suo soprannome dalla prassi di nascondere il mitra nella custodia del violino con la quale svaligiava poste e banche in Italia e Francia. La sua leggenda si muove tra il mito e la realtà e questo ha contribuito a consegnarlo alla storia. A lui sono dedicati libri, racconti e podcast (consigliamo “The Italian Job“).

Da adolescente comprò una pistola da un suo amico; era inutilizzabile e per la quale non si producevano pallottole. Ciò nonostante Lutring la portava alla cintura per le vie di Milano. Un giorno di recò alle poste per pagare una bolletta. Lì l’impiegato, notò la pistola e, spaventato a morte, tirò fuori le banconote convinto fosse una rapina. Questo il battesimo del fuoco di Lutring che dà il via alla sua carriera.

Lutring Milano e la Mala

Lutring negli anni ’60 – immagini tratte del libro Milano e la mala

Si narra che durante le sue rapine usasse regalare rose alle impiegate, il tutto condito da frasi rassicuranti in milanese. Nella sua carriera, secondo i suoi racconti, ha fatto oltre 500 rapine senza mai sparare un colpo. Ma veniamo a Cesenatico.

Estate, boom turistico, spensieratezza e voglia di divertirsi. Questo l’identikit di come un quarantenne oggi si immagina la città di Cesenatico negli anni ’60. Insomma Lutring arriva in riviera per mettere a segno qualche facile colpo ai turisti nella città del porto canale. Un gioco da ragazzi per chi usa rapinare banche. Prende di mira una giovane turista valtellinese che si era distratta; le ruba le valigie. Torna in hotel, apre il bottino e al posto degli agognati gioielli trova una collezione di intimo che ha stuzzicato le fantasie del solista del mitra. Continua a frugare e scova delle foto della ragazza che gli fanno scattare il colpo di genio.

Per conoscerla si finge il cittadino modello che le ha ritrovato le valigie. E 41 giorni dopo Elsa Candida Pasini diventerà sua moglie. E non solo, per anni è stata al suo fianco anche nel “lavoro”.

Insomma, galeotta fu la vacanza a Cesenatico…

Le immagini sono fotografie fatte al libro/raccolta Milano e la mala

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply