Rispetto, famiglia, amore, squadra, unicità e sogno sono questi alcuni dei valori che hanno preso forma e voce durante l’undicesimo appuntamento del ciclo di incontri “Tra cent’anni. Prospettive sul futuro”, promosso da RomagnaBanca Credito Cooperativo. Un titolo evocativo, “Ali e Radici”, per un evento capace di unire passato e futuro, visione e identità, in un intreccio di esperienze per ispirare le nuove generazioni.
Sabato 22 marzo, all’Auditorium di San Patrignano, davanti a una platea di mille persone, di cui 300 soci dell’istituto di credito, si sono susseguiti sul palco alcuni dei protagonisti del “Calendario 2025” di RomagnaBanca: l’ingegnere aerospaziale Amalia Ercoli Finzi, il regista Pupi Avati, il commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile Ferdinando Di Giorgi, la pianista e performing coach Gloria Campaner, la caporedattrice del Corriere della Sera “Buone Notizie” Elisabetta Soglio, moderati dal direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti.
Ognuno, attraverso il proprio vissuto, ha raccontato la forza delle radici – famiglia, educazione, relazioni – e il coraggio delle ali – sogni, sfide, orizzonti da conquistare. Una riflessione collettiva su come ogni persona custodisca un talento unico e irripetibile, da coltivare e da mettere a servizio della comunità.
Il convegno si è trasformato in un vero e proprio laboratorio d’ispirazione per i giovani: oltre 500 studenti provenienti dagli istituti superiori del territorio: Istituto Statale Volta Fellini di Riccione, Liceo Monti di Cesena, Istituto tecnico tecnologico Belluzzi – da Vinci di Rimini, Liceo Einstein di Rimini, Liceo Statale Alessandro Serpieri di Viserba, Istituto Tecnico Garibaldi/Da Vinci di Cesena, Istituto Istruzione Superiore Leonardo da Vinci di Cesenatico.
I valori e le dichiarazioni.
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I valori e le dichiarazioni.
Corrado Monti, presidente RomagnaBanca Credito Cooperativo. “Questo è un appuntamento con il quale vogliamo fare crescere il nostro territorio e, quindi, i giovani. Continuiamo la nostra attività che portiamo avanti da anni nel ruolo di banca locale, non solo servire il territorio dal punto di vista della finanza, ma anche creare cultura e migliorare le prospettive future”.
La condivisione. Amalia Ercoli Finzi, ingegnere aerospaziale.
“Ho portato il metodo scientifico in famiglia e viceversa. Parole d’ordine: condivisione, valorizzazione e rispetto reciproco, perché ogni persona con cui hai a che fare è un universo da scoprire. Le ali le avete – dice rivolgendosi alla platea – e sono i vostri sogni. Ma il sogno va coltivato, ci vuole la scuola buona che è quella che ti dà i mattoni della conoscenza. E così facendo si arriva alle stelle”.
La perseveranza. Pupi Avati, regista. “Ognuno di noi deve essere orgoglioso di essere diverso e dobbiamo cercare il nostro talento come fu cercato il Santo Graal. Io sono riconoscente al mio insuccesso musicale perché mi ha dimostrato che il talento è fondamentale e ognuno di voi ha almeno un talento da comunicare”.
La consapevolezza. Gloria Campaner, pianista e performing coach.
“Le mie radici sono la mia musica e il pianoforte che mi accompagna da quando ho 3 anni. Le mie ali sono la mia attuale professione. Ho cambiato la mia vita perché volevo essere d’aiuto, volevo essere al servizio degli altri. Le emozioni sono decisive e allenarle significa essere consapevoli”.
La condivisione. Ferdinando Di Giorgi, commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile. “La pallavolo è uno sport di squadra molto interessante sul versante della reciprocità. Tre passaggi, tre giocatori diversi per un punto di squadra. Il segreto non è giudicare, ma aiutare. Non ci sono scorciatoie, una squadra funziona se non si maledice, ma si aggiusta”.
L’ascolto. Elisabetta Soglio, caporedattrice del Corriere della Sera “Buone Notizie”.
“Una delle mie radici? L’ascolto. Ricordo mia mamma quando mi disse che lo studio rende liberi. L’incrocio tra ali e radici è quello che permette di volare. La fatica più grande che faccio è di non diventare una zavorra, soprattutto con i figli”.
L’evento è stato arricchito dalla presenza, dalle parole e dall’opera d’arte di Felice Tagliaferri. Un inno alla vita.
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