Con una nota l’opposizione interviene sul tema del Da Vinci (qui il servizio).
“La narrazione di questa sinistra sul “Da Vinci” – si legge – é pura propaganda politica. Intitolarsi il merito di aver agevolato la costruzione del G.H. Da Vinci supera però ogni livello di decenza.
Il Sindaco Zoffoli nel 2004 e poi il Sindaco Panzavolta nel 2007 diedero il via formale all’accordo di programma sulla Colonia Veronese ma il passo più difficile fu concretizzarlo in un momento di grande crisi economica. Quando nel 2011 il centrodestra iniziò ad amministrare la città tutto era ancora in alto mare. L’incontro con Tonino Batani portò ad una svolta. Uno dei più grandi albergatori del nostro territorio aveva deciso di investire a Cesenatico”.
“L’amministrazione di centrodestra, nell’esclusivo interesse della città, e la famiglia Batani decisero di creare tutte le condizioni affinché quell’opera potesse venire rapidamente alla luce. Anche per questo abbiamo sempre espresso grande riconoscenza alla famiglia Batani per aver costruito a Cesenatico il primo cinque stelle della nostra provincia. Il centrodestra si è comportato in maniera diametralmente opposta a questa amministrazione di sinistra che invece sembra non sopportare gli imprenditori”.
“Quando Tonino ci presentò il suo progetto, facemmo i salti di gioia perché Cesenatico aveva bisogno di quella bellezza che suscitava tanta attrattiva. Il G.H. Da Vinci ha ancora un impatto virtuoso su tutta la città. Quando un imprenditore vuole investire nella città, noi crediamo sia un dovere incoraggiarlo e sostenerlo. Questo appartiene alla nostra cultura non certo a quella di questi amministratori che ad esempio continuano a tenere lontano un imprenditore del calibro di Falkensteiner nelle colonie di Ponente” (ancora non è stato formalizzato in comune il progetto di questo gruppo imprenditoriale, ndr).

“Come diceva Pasolini – prosegue la nota -, nessun uomo può collocarsi al di fuori della sua storia e quindi neppure questa amministrazione di sinistra può diventare paladina degli imprenditori turistici. Lo dimostrano ad esempio le scelte fatte sulla Ex Nuit, sull’ex H.Pino e sulla colonia Bonomelli dove sono stati autorizzati appartamenti al posto di strutture ricettive. Questo dimostra che se a seguito all’accordo firmato dal Sindaco Panzavolta nel 2007 ci fosse stata l’attuale amministrazione il G.H. Da Vinci non sarebbe mai nato”.
“Eppure i fatti indicano quanto sia preziosa per una località turistica la presenza di strutture alberghiere di pregio. Il G.H. Da Vinci non solo ha riqualificato una colonia che era un rudere ma ha portato prestigio e nuova clientela a Cesenatico. Per cogliere le opportunità del mercato serve velocità di pensiero e di azione: la lentocrazia del Pd non potrà mai allinearsi al pragmatismo dei privati che, per i loro investimenti, hanno bisogno di risposte celeri e chiare”.
“Lo schema di revisione dell’accordo votato l’altra sera in Consiglio Comunale era sostanzialmente lo stesso individuato con i privati dalla nostra amministrazione nel 2015. Avevamo infatti già concordato di completare l’ultima parte dei giardini a mare realizzando il parcheggio in altro luogo rispetto a quello individuato nell’accordo del 2004. Tutto questo si sarebbe risolto in poco tempo se non fosse sopraggiunto il processo che ha bloccato l’intero percorso. Processo che si è allungato anche per la strumentale costituzione di parte civile di questa amministrazione contro Roberto Buda. Un processo che, giova ricordarlo, è finito con l’assoluzione del sindaco Buda, una piccola multa alla famiglia Batani e tanti soldi dei cittadini spesi per gli avvocati. Un aspetto che il sindaco Gozzoli non ricorda mai”.
“L’amministrazione di centrodestra ha anche incoraggiato la realizzazione dello stabilimento balneare nella spiaggia del Da Vinci, altra eccellenza della nostra offerta turistica ed anche di questo siamo orgogliosi. Rispetto alle opere pubbliche previste dall’accordo è bene infine ricordare che, a loro garanzia, abbiamo chiesto a Batani una fideiussione di poco più di 1 milione e mezzo di euro. Nessuno può quindi rimproverarci di non aver predisposto le opportune tutele a garanzia dell’interesse pubblico”.
“Occorre anche dire che il privato ha in effetti realizzato alcune opere difformi rispetto al permesso di costruire rilasciato nel 2013 ma di questo non può essere considerata responsabile l’amministrazione Buda. Il privato si è già assunto le proprie responsabilità e sta sanando quelle difformità. Siamo delusi dall’atteggiamento arrogante di questa amministrazione di sinistra che non ha neppure tenuto conto della apertura di credito fatta dal centrodestra in Consiglio Comunale a sostegno della revisione dell’accordo. Il loro livore ideologico non ha permesso di porre fine in armonia questa vicenda e così si è persa l’ennesima occasione per provare ogni tanto a lavorare insieme per il bene della città. E ce n’è tanto bisogno”.