Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha messo mano a un “giro” di produzione e spendita di banconote false. Il tutto sfruttando i social. L’operazione è un altro tassello di un’indagine iniziata nel 2022 che sta portando mese dopo mese i propri frutti.
Per le fiamme gialle si tratta di un collaudato sodalizio criminale dedito alla produzione e vendita di banconote contraffatte, sia in Italia che all’estero, attraverso le più diffuse applicazioni di messaggistica. Le investigazioni hanno consentito di individuare, all’interno delle abitazioni degli indagati, due siti destinati alla produzione, stoccaggio e vendita di banconote e monete contraffatte nonché profili e canali di social network, utilizzati per la commercializzazione, anche in numerosi paesi stranieri, di tali valori contraffatti e di sostanze stupefacenti.
Presente anche un pacco di euro pronto per essere spedito in Francia.
Nel gruppo Telegram c’erano anche le recensioni del prodotto come quando si acquista un prodotto qualsiasi su una piattaforma qualsiasi.

Sono state sequestrate oltre 4.500 banconote contraffatte di vari tagli e 32 monete da 2 euro, per un valore complessivo di circa 170 mila euro, nonché 6 computer, 3 smartphone, 4 tagliacarte, 3 stampanti, cliché e altri strumenti per la creazione dei sigilli di sicurezza.
Nel corso delle perquisizioni sono state altresì sequestrate numerose sim, sostanza stupefacente e relativi strumenti per il taglio e la pesatura, un documento di identità falso e una cartuccia calibro 12. Per tali circostanze si è proceduto all’arresto in flagranza di uno degli indagati.
Il nucleo iniziale delle indagini è partito da Forlì e ha portato le fiamme gialle fino alle province di Asti e Chieti e hanno visto il coinvolgimento dei locali Reparti territoriali in supporto ai militari operanti.
L’operazione rappresenta un importante risultato nel contrasto ai delitti contro la fede pubblica e testimonia il costante presidio che la Guardia di Finanza svolge con riguardo alla criminalità economica e finanziaria, mostrando l’efficacia dello strumento investigativo utilizzato per impedire l’immissione sul mercato di banconote, valori e monete contraffatte e a salvaguardia della fiducia che l’opinione pubblica ripone nell’utilizzo.
L’ultima operazione ha impiegato gli investigatore per circa 6 mesi. Infatti le fiamme gialle hanno dovuto accertare le identità degli iscritti nel gruppo Telegram e verificare che non ci fossero stati furti di generalità.