ADAC Cesenatico interviene sullo sviluppo della zona turistica di Ponente, in particolare sulla zona delle colonie, “oggi in grave degrado, ma che può costituire nel futuro una formidabile molla per il rilancio non solo dell’intero comparto turistico, ma addirittura per tutta la città di Cesenatico”.
“Riteniamo – interviene il presidente ADAC Federalberghi Cesenatico, Alfonso Maini che questo dibattito sia positivo, perché Cesenatico è una località turistica di eccellenza e trae il suo benessere proprio dal turismo. Ma attenzione, il mondo del turismo è sempre in continua evoluzione e, se Cesenatico vuole mantenersi nella élite delle città turistiche, deve ammodernare le proprie offerte e strutture per renderle in linea con le esigenze del turista e in particolare della fascia media alta”.
Poi si passa alla zona delle colonie “un punto però è irrinunciabile: si deve mantenere l’obiettivo della trasformazione collettiva della zona, unico modo per realizzare un polo turistico di qualità da tutti auspicato. Per essere più precisi: la vocazione deve rimanere turistico-ricettiva e soprattutto in linea con la salvaguardia dell’ambiente, ma mantenendo sempre una visione unitaria generale del comparto e gli accordi con il privato dovranno rispettare l’interesse pubblico. Sarà quindi fondamentale trovare il punto di equilibrio fra interesse pubblico e interesse privato perché, stiamo trattando aree di proprietà privata, per cui è indispensabile che il Comune stabilisca condizioni di intervento realmente realizzabili e fattibili da parte degli imprenditori come economicità dell’investimento, altrimenti tutto rimarrà lettera morta”.

Per quanto riguarda l’interesse pubblico, a parere di ADAC, “alcune priorità sono il recupero di arenile (a uso pubblico) e la previsione di una fascia di dune, con a monte spazi verdi con piste ciclopedonali e spazi collettivi. Inoltre è da prevedere un collegamento fra città nuova e città vecchia a iniziare dall’attraversamento del porto canale oggi attuabile solo con il traghetto”.
Si passa poi ad altre idee nella realizzazione dei futuri immobili:
- Impiego di fonti rinnovabili
- Risparmio energetico e conseguente riduzione dell’inquinamento
- Architettura innovativa e finalizzata al miglioramento del benessere psico-fisico delle persone.
- Percorsi ciclo-pedonali e modalità di trasporto pubblico elettrico
- Quartieri a misura di bambino nel quadro di un recupero ed estensione di aree verdi
- Studiata una modalità di relazione fra il parco di Ponente e le due aree urbane Ponente e Zadina.
“In questo quadro e, una volta tracciato il confine dell’interesse pubblico, si potrà parlare di una quota minima di residenziale da concedere ai proprietari, collocata comunque in una posizione marginale – conclude Maini – Cesenatico deve avere il coraggio di guardare più lontano rispetto all’immediato e non rinunciare al sogno di dare ai nostri figli e alla città una prospettiva di benessere in un ambiente diverso”.