Svolta nel caso di Cristina Golinucci, la ragazza scomparsa “nel nulla” da Cesena nel 1992. A riportare la notizia è l’Ansa. Secondo la nota agenzia di stampa Emanuel Boke, sudafricano ospite del convento dei cappuccini e Kwame Quist, ghanese ricercato dalla Francia per rapina e violenza sessuale risalenti al 1998, sarebbero la stessa persona.
Lo conferma il dna prelevato da un berretto sequestrato nel 1994 a Boke, risultato compatibile con un profilo genetico presente in banca dati francese e attribuito ad un cittadino ghanese, Kwame Quist, appunto, con precedenti per rapina con violenza, favoreggiamento dell’immigrazione e stupro, commessi a Marsiglia nel 1998, pochi giorni dopo il suo arrivo in territorio francese.

Proprio quel convento dei Cappuccini in cui fu ospitato Boke è il luogo dove è stata ritrovata l’auto di Cristina. Ma di lei nessuna traccia. L’inchiesta, contro ignoti, è stata archiviata per l’ennesima volta a settembre ma il ‘match’ è arrivato nei giorni scorsi, comunicato dal Ris di Parma alla Procura di Forlì.
I reperti, un berretto e un rullino di foto, da cui è stato attinto il dna sono rimasti per anni chiusi in una scatola, riaperta su richiesta della famiglia di Cristina.
“Non può essere – ha commentato l’avvocata Iannuccelli a l’Ansa – una mera coincidenza che Cristina Golinucci si trovasse nello stesso posto dove era questa bestia così violenta. Andiamo avanti per la verità”.