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Alcolisti anonimi compie 20 anni

By 28 Novembre 2014 No Comments

alcolisti1CESENA AA. Due lettere che hanno la forza dell’appiglio sicuro a cui aggrapparsi. La potenza dell’ancora che può riportare a galla chi si è inabissato in un mondo fatto di sofferenza, derive e solitudine. Per squariare questo velo venerdì 28 novembre gli alcolisti anonimi di Cesena, Gruppo Serenità festeggiano i 20 anni di impegno e presenza in città e lo fanno aprendo le porte del proprio luogo d’incontro.

L’appuntamento è a partire dalle ore 21 in viale della Resistenza, 55; l’ ingresso è gratuito. Durante l’evento saranno condivise alcune testimonianze per sensibilizzare la cittadinanza su un nemico subdolo: l’alcol.

«Questa “sezione” degli alcolisti anonimi – come raccontato da chi l’ha vista nascere – è il primo caso di gruppo romagnolo nato non grazie ad una persona specifica, ma dagli alcolisti anonimi. Così i pareri di ognuno hanno lo stesso peso, non ce ne è uno più importante». Come riferito, in Romagna il primo gruppo è nato a Faenza nell’87 prima era necessario spostarsi a Pesaro senza contare che in quegli anni non c’erano i mezzi di comunicazione di oggi come facebook e cellulari e che le risorse per la divulgazione di materiale informativo a tappeto sono cronicamente scarse.

«L’alcolismo può colpire tutti – aggiunge – non ci sono fasce d’età, professioni o categorie immuni. Sia chiaro che non si tratta di un vizio, ma già dal 1954 l’alcolismo è riconosciuto come una malattia da cui non si guarisce, ma con cui bisogna convivere gestendola per tenerla in gabbia».

La partecipazione al gruppo di Cesena è “a elastico” nel senso che il numero oscilla intorno a una media di 12 persone. «Il numero è stabile nel tempo – aggiunge – purtroppo quello che è cambiata è l’attitudine. Anni fa c’era l’alcolista, ora c’è chi usa ad esempio la cocaina per riprendere lucidità dopo aver bevuto».

E un altro dato “interessante” è quello che riguarda la composizione; da almeno 3-4 anni infatti il gruppo è frequentato in prevalenza da donne. «Su questo dato incide anche il fatto che la donna non ha un enzima nel proprio organismo e quindi tende a diventare dipendente più facilmente. Ma una volta che decide di seguire il gruppo ha pochi tentennamenti; anche in caso di ricaduta riesce ad ammetterlo più facilmente dell’uomo che spesso, per indole, si sente padrone della situazione. Ma la portata dell’alcolismo tende a crescere nel tempo, ora c’è poco lavoro e spaventa il domani».

I numeri di telefono per chi volesse affrontare l’argomento sono segnalati anche sul sito della Regione e sono i seguenti: 334 7469746 / 333 6604234.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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