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di Erika Bartoli e Sabina Magalotti

Quella di oggi sarà una Pasqua particolare. Un 12 aprile baciato da uno splendido sole che invita ad uscire e a trascorrere la giornata all’aria aperta. E, invece, lo scenario sarà esattamente l’opposto: una Cesenatico vuota, poche sagome in giro e, dietro la mascherina, quel sorriso invisibile e gli occhi ormai rassegnati.

Al di là dell’aspetto liturgico, che resta ovviamente intatto per i credenti, sarà una strana domenica di privazioni: niente manifestazioni pubbliche, niente ristoranti, niente trattorie ed agriturismi, niente camminate al mare. Ancora una volta ci è stato chiesto di restare a casa. E a casa resteremo.

C’è chi si metterà ai fornelli rispolverando le antiche ricette della nostra tradizione romagnola e chi, invece, più comodamente, si affiderà ai ristoranti o alle rosticcerie della zona che, attraverso la consegna a domicilio, ci regaleranno l’illusione di una Pasqua “normale”.

Come sono andate, allora, le prenotazioni per il pranzo di Pasqua? Lo abbiamo chiesto ai ristoratori della zona.

“In generale, il servizio di consegna a domicilio sta andando piuttosto bene – spiega Andrea Rossi, titolare dell’Osteria trattoria Al Cenacolo – stiamo lavorando con la nostra clientela abituale; per il pranzo di Pasqua abbiamo avuto molte ordinazioni. Siamo passati da una media di 15 consegne al giorno durante la settimana alle 50 nella sola giornata di oggi”.

Soddisfatta anche la titolare di Forchetta spiedo & cucina: “Le ordinazioni ci sono – spiega – e anche le prenotazioni per questa Pasqua stanno andando bene. Grazie alla promozione fatta sui social sono riuscita a raggiungere anche una clientela nuova che ancora non conosceva la mia attività”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il ristorante Giorgio: “La risposta c’è – risponde Andrea – non mi lamento, ma indubbiamente il numero di coperti è molto distante da quello che avremmo fatto normalmente con il locale aperto. Abbiamo iniziato immediatamente con l’attività da asporto e, a conti fatti, è stata una decisione corretta in quanto, oltre ad accontentare la clientela abituale, ci siamo accorti con grande soddisfazione di aver acquisito anche tanti clienti nuovi. Per Pasqua il flusso delle prenotazioni è sicuramente superiore rispetto agli altri fine settimana. Non sarà facile ma, in questa situazione così difficile, speriamo comunque di continuare ad aumentare gli ordini…”.

Manuel Duca del ristorante pizzeria Peccato di Gola spiega: “La maggior parte degli ordini li abbiamo ricevuti venerdì, ma il trend positivo è proseguito per tutto il fine settimana. Avendo due locali a Cesenatico (oltre a questo anche “Il nero di Seppia”) ed uno a Cesena (“La Greppia”), abbiamo proposto un menù unico sia di carne che di pesce, in modo da ottimizzare spese e tempi di acquisto. E’ un menù alla portata di tutti e facile da trasportare. Ovviamente i clienti hanno anche la possibilità di ordinare alla carta”.

“Al momento non abbiamo tante ordinazioni perché, purtroppo, il nostro ristorante è circondato più da alberghi che da condomìni o case – spiega Giulia, moglie di Gabriele Rotaro, nuovo titolare del ristorante Levante 56 – i clienti ci hanno telefonato soprattutto ad inizio settimana, preferendo comunque il menù completo di Pasqua rispetto a quello alla carta”.

Massimiliano Farnedi, titolare de La scogliera Classic, ha ottimizzato così i costi vivi del suo ristorante: “Per oggi, giorno di Pasqua, propongo un menù fisso perché, preparando tutto fresco di giornata ed essendo da solo in cucina, non potrei fare diversamente. Ho una formula un po’ diversa rispetto a quella che viene adottata normalmente: opto per dei semi-preparati che poi il cliente finisce di cucinare direttamente a casa. In questo modo abbiamo reso più fluida la consegna a domicilio, che spetta ai miei familiari, perché possiamo consegnare le portate anche alle 9 di mattina o nel pomeriggio così da lasciare la massima libertà al cliente di decidere quando cucinare. Essendo a Zadina, in una zona equidistante tra Cervia e Cesenatico, ho un bacino di utenza piuttosto ampio che va da Milano Marittima e Bellaria, per cui le prenotazioni per Pasqua le ho già esaurite venerdì, mentre per domani (lunedì 13) ho ancora posto”.

“Per Pasqua avevamo optato solo per un menù di pesce ma, data la grande richiesta, abbiamo preparato anche un piccolo menù di carne – racconta Massimo Linguanti dell’Osteria da Massimo -. Con sorpresa siamo stati costretti a chiudere le prenotazioni già ieri viste le tante ordinazioni. Quasi tutti hanno prenotato tra venerdì e sabato. Consegniamo a Cesenatico, San Mauro Pascoli, Gatteo, Sant’Angelo e anche a Forlì”.

Niccolò Farabegoli, figlio maggiore di Stefano, titolare del Ristorante Teresina, spiega “Per Pasqua abbiamo iniziato ad avere prenotazioni già da lunedì scorso. C’è tanta richiesta e così, per oggi, ci siamo organizzati con diverse fasce orarie di consegna. Porteremo i piatti in casa della gente anche nel primo pomeriggio, c’è chi riceverà le portate addirittura dalle 14 alle 14.30. Oltre che a Cesenatico – prosegue – arriviamo a Sala, Gambettola, Cervia, Macerone e Savignano sul Rubicone. Per Cesena, invece, abbiamo preso in affitto la cucina del teatro Verdi per avere un appoggio in questo periodo particolare e poter consegnare anche in quei comuni che, diversamente, con le restrizioni dovute al Covid19, sarebbero stati per noi irraggiungibili. Non abbiamo ideato un menu specifico per Pasqua, preferendo dare al cliente la possibilità di prenotare alla carta. Colgo l’occasione per fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti, nella speranza di tornare presto alla normalità”.

Ottimi affari anche per “Il re del fritto”, all’anagrafe Mauro Mammana, uno degli chef di Cesenatico che, in questi giorni di reclusione forzata, sta lavorando di più con il servizio a domicilio. Il suo celebre fritto di pesce, in questo periodo di ristoranti chiusi, sta diventando per molti una “dolce consolazione”. Da qualche giorno, per altro, ha avviato una collaborazione con il catering “Sole Giallo” di Cesenatico con cui si propone di servire a domicilio pranzi gourmet: “Questo periodo ci ha imposto tante rinunce – spiega – ma, con un po’ d’ingegno, anche sigillati nelle nostre abitazioni, possiamo goderci una bella cena a base di pesce. In questi giorni in tanti mi stanno chiamando per avere direttamente a casa il mio fritto. E’ un modo per non perdere il contatto con i sapori più familiari e per riappropriarci dei nostri riti”.

Insomma, benché il lockdown ci imponga una Pasqua da reclusi, senza parenti e senza gite fuori porta, i romagnoli anche oggi santificheranno le tradizioni celebrando le festività davanti ad una tavola imbandita. Chi in cucina, chi sul terrazzo provando a trasformare questa bizzarra quarantena in una “normale” festa in famiglia.

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