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Chiariamo subito una cosa: in Emilia Romagna indossare la mascherina, almeno ad oggi, non è obbligatorio. Dunque, anche se in alcuni luoghi pubblici (come la Coop di Cesenatico) se ne raccomanda vivamente l’uso (“altrimenti, mi spiace, non può entrare”), la realtà è che nessuna ordinanza regionale impone di indossarla. Dunque, se un cittadino decide di rinunciare a questo dispositivo di sicurezza potrà urtare il senso civico di qualcuno, ma non è formalmente sanzionabile.

Il Governatore regionale Bonaccini, nei giorni scorsi, ha assicurato che – non appena sarà garantita una mascherina ad ogni cittadino emiliano-romagnolo, firmerà un’ordinanza rendendola obbligatoria. Una linea, per la verità, un po’ sfumata ieri dall’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini che, rispondendo alle domande in diretta sulla pagina Facebook della Regione, ha detto che “per il momento non ha senso imporre le mascherine con un’ordinanza quando, nelle ordinanze, viene scritto che – in assenza di mascherine – ci si copre il volto con qualsiasi altro indumento. Noi prenderemo in esame questo provvedimento, valutando l’obbligatorietà, quando avremo la disponibilità certa di mascherine per tutti”. Dunque non la “certezza di un’imminente obbligatorietà”, ma solo una “valutazione”.

Per il deputato della Lega Jacopo Morrone quella di Donini è “una dichiarazione surreale e incauta, soprattutto se espressa dal massimo responsabile regionale della sanità. Affermare — aggiunge — che questi dispositivi sono indispensabili per la protezione individuale, ma non li si rende obbligatori perché non ci sono è un’ammissione di totale impotenza e di pericolosa irresponsabilità”.

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