E adesso chi lavora in banca teme per la sua incolumità. L’allarme arriva dai sindacati dei bancari che, da lunedì prossimo, prevedono “situazioni di tensione agli sportelli”, soprattutto in quegli istituti di credito non ancora pronti alle erogazioni dei prestiti previsti nel nuovo decreto liquidità.
Secondo i sindacati, infatti, potrebbero verificarsi anche “episodi di violenza contro le lavoratrici e i lavoratori bancari”. Per questo i segretari generali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin si appellano, con una lettera, alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, chiedendo “un intervento per rafforzare la sicurezza sociale a tutela della sicurezza di chi si trova sui posti di lavoro e della clientela bancaria tutta”.
Un allarme tutt’altro che infondato visto che, nei giorni scorsi, alcuni istituti hanno denunciato fenomeni di violenza: “Monitoreremo costantemente la situazione sull’intero territorio nazionale – avvertono i sindacati – e denunceremo prontamente situazioni critiche e pericolose, così come faremo i nomi delle banche che effettivamente si riveleranno impreparate”.
A dire il vero, come ha precisato venerdì scorso l’ABI, gli istituti di credito, a questo punto, dovrebbero avere tutte le informazioni e gli strumenti necessari per essere pienamente operativi.