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Termoscanner all’entrata, autocertificazioni che attestino di non essere positivi al Covid, ombrelloni a 10 metri l’uno dall’altro. Le anticipazioni diffuse ieri dalla stampa nazionale sulle possibili misure su cui si lavora per il turismo balneare, hanno fatto perdere la pazienza al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi: “Basta sciocchezze – ha detto il primo cittadino – basta boutade gettate lì per alimentare dibattiti grotteschi. Chiediamo la stessa serietà che stiamo percorrendo in questi difficili momenti qui in Romagna”.

“Secondo certe anticipazioni – prosegue Gnassi – si dovrebbe andare in spiaggia con il termometro sotto l’ascella, termoscanner ad ogni angolo, tra box doccia ambulanti e cabina di plexiglas? Basta con queste banalizzazioni e con questa irresponsabilità”.

“Entro pochi giorni – annuncia – saremo pronti con i protocolli e le modalità per fare le vacanze in piena sicurezza, in luoghi sanificati e sicuri”.

E sul tema parla di “norme inapplicabili” anche il presidente della Cooperativa Bagnini di Cesenatico Simone Battistoni che, in un’intervista al Corriere della Sera, definisce “senza senso” certi protocolli: “Quella dei dieci metri è una idea talmente lontana dalla realtà che sorge un dubbio. Mi chiedo se non si intendano i metri quadri occupati da un singolo ombrellone, piuttosto che la distanza, per intenderci, tra un palo e l’altro”.

Infine, due parole anche sul capitolo-tariffe: “L’obiettivo – spiega Battistoni – è quello di non alzare i prezzi. Ci proveremo. Certo potrebbero esserci rincari se le norme di distanziamento degli ombrelloni e dei lettini saranno troppo rigide. Ma parliamo di rincari leggeri, nessuno shock”.

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