fbpx

Più che albergatori dei truffatori seriali che usavano come “copertura” quell’hotel solo per raggirare i turisti. Questi ed altri particolari emergono dall’indagine della Guardia di Finanza di Cervia che, ieri a Ravenna, ha portato al rinvio a giudizio di cinque persone: tre imprenditori tra i 38 e i 32 anni residenti nel Palermitano, un 46enne di Medicina ed un 54enne di Bologna.

Per arrotondare sui conti dei clienti avevano escogitato un sistema tanto banale quanto infallibile: clonare le carte di credito dei turisti che, puntualmente, dopo aver saldato il conto delle vacanze, si vedevano addebitare nei giorni successivi altre cifre. Le varie denunce hanno dunque dimostrato che le carte di credito erano state clonata e, quando gli inquirenti si sono accorti che tutti i truffati avevano trascorso le loro vacanze in quell’hotel di Cervia, sono scattate le indagini che, grazie ad una serie di riscontri incrociati, hanno confermato tutti i sospetti.

Dettaglio quasi paradossale il fatto che l’albergo era stato affidato a quel team di nuovi gestori in custodia giudiziaria dopo alcune complesse vicende gestionali. Due estati (tra il 2015 e il 2016) in cui, in effetti, la struttura ricettiva era tornata ad incassare cifre importanti. Ma non certo per le capacità imprenditoriali dei nuovi gestori. Le operazioni risultate truffaldine ammontano ad oltre 247mila euro, ma molte di queste non sono andate a buon fine (spesso per mancanza di fondi), dunque l’ammanco effettivo ammonta a 130.930 euro.

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply