Sulla scuola il Governo, in parte, ci ripensa. Sulla scorta dei dati poco incoraggianti che provengono da diverse province italiane (in Romagna quasi 200 classi già in quarantena) non è ancora detto che, dal 26 aprile, tutti gli studenti italiani di ogni ordine e grado torneranno in presenza.
Rispetto agli annunci di Draghi, le anticipazioni del prossimo Dpcm contengono infatti delle sorprese.
Nella zona rossa dovrà essere garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50% degli studenti delle superiori e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre nelle zone gialla e arancione ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca. La restante parte della popolazione studentesca si avvale della didattica a distanza.
Dunque, se come appare scontato in Emilia Romagna scatterà da lunedì prossimo la zona gialla, gli studenti delle superiori potrebbero andare a scuola in presenza a giorni alternati. Inoltre, in caso di focolai Covid, i governatori potranno derogare a queste disposizioni.
Tutti in presenza fino alla terza media, a prescindere dal colore della fascia.
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