Acqua alta in porto canale in mattinata. Le foto parlano da sole e trasmettono quel brivido che la convivenza tra uomo e natura sa dare. La porte vinciane sono state chiuse in mattinata in corrispondenza del picco di marea per tutelare, ancora una volta, il centro di Cesenatico. Il traffico marittimo dei pescherecci non pare aver subito problematiche. Ci sono un paio di elementi da non dimenticare.



Ad oggi, è possibile dire che, rispetto le città rivierasche della costa più a Nord, Cesenatico non ha subito gli allagamenti che si sono visti a Ravenna e zone limitrofe. Questo è dovuto ad una serie di fattori tra cui il provvidenziale innalzamento delle banchine del porto che permette di chiudere le porte vinciane più in ritardo o di non chiuderle affatto. Per avere una difesa ottimale nel manca l’innalzamento delle banchine dell’Onda Marina e, da quanto trapelato, nel 2024, quando dovrà essere rinnovata la concessione per l’area, sarà inserita questa condizione per il rinnovo. In soldoni, se tutte le banchine avessero già la stessa altezza (stesso livello batimetrico) oggi molto probabilmente non sarebbe stato necessario chiudere le porte.

la zona in cui saranno fatte le vasche di laminazione
Cesenatico, trovandosi in una posizione critica rispetto le maree e gli effetti delle mareggiate, ha giocato in anticipo dotandosi di quei livelli di sicurezza tali da limitare se non contrastare gli effetti avversi del meteo. All’appello mancano ancora le vasche di laminazione, un progetto già finanziato dalla Regione, per tutelarsi anche a monte. In caso di forti piogge infatti l’acqua che “scende” dalle campagne andrebbe a riempire questi invasi invece che sfogare in strada. La loro collocazione è prevista vicino alla Statale.
Quello che si presenta oggi, dopo un paio di giorni di guardia alzata, è una macchina che sembra rodata anche nelle avversità.