Anche il primo cittadino di Cesenatico Matteo Gozzoli entra a piedi uniti nella polemica tra i sindaci romagnoli ed il Governo di Giorgia Meloni.
“Sulla gestione post emergenziale dell’alluvione – scrive in una nota social – si sta sviluppando un dibattito che per un sindaco è assurdo e incomprensibile. Amministrare a livello locale è sempre più complicato per la scarsità di risorse ma non voglio utilizzare frasi fatte e vecchi slogan che al ormai suonano come una canzone vecchia di 50 anni. Mi concentro sulle esigenze dei territori con un esempio che tutti i residenti di Cesenatico possono capire”.
“Nel nostro territorio comunale – ricorda Gozzoli – i danni del maltempo, sia alle strutture pubbliche che alle private, sono stati di molto inferiori rispetto ad altre zone del territorio. Ci sono però ferite presenti anche qui: per esempio, gli argini del torrente Pisciatello che in vari punti sono stati danneggiati dalla forza dell’acqua. Molti se ne sono accorti perché un tratto della nuova ciclovia del Pisciatello è chiusa. Su quel tratto – di competenza regionale – tecnici comunali e quelli della Regione hanno già fatto i sopralluoghi e stimato che per l’immediato ripristino servono 200mila euro. L’intervento non è stato inserito tra le priorità perché prima giustamente vanno sistemati argini crollati integralmente e altre situazioni di pericolo”.
“Di fronte a certe affermazioni di esponenti politici e di governo mi domando: ma se fino ad ora si sarebbe speso troppo, quanto dovremo attendere per avere quelle sponde rimesse in sicurezza? Avanti di questo passo e si interromperanno anche i lavori in somma urgenza avviati in collina per riaprire strade e ponti. In attesa che venga nominato un Commissario, come prevede la legge, io continuerò a chiedere in tutte le sedi istituzionali di inserire alla prima occasione utile il ripristino di quel tratto di argine altrimenti alla prima piena, rischiamo guai seri. Il resto – conclude caustico – sono chiacchiere e strategia, ma questo sono certo che i cittadini lo hanno già capito”.
