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Troppo basse quelle dichiarazioni dei redditi. Lo sostiene Agenzie delle Entrate che, analizzando i dati del 2022 su scala nazionale, ha messo nel mirino il mondo della ristorazione.

C’è da notare che il periodo per cui sono disponibili le dichiarazioni fiscali si riferisce a una fase ancora critica per la ristorazione, tra i settori più colpiti dalla pandemia.

In ogni caso, come riporta Il Sole 24 Ore, Bolzano ha il valore più alto (34mila euro), Potenza il più basso (7.615 euro). Milano segna l’incremento maggiore rispetto al 2019 (+53,2%), insieme a due mete turistiche “forti” come Venezia (+35,1%) e Roma (+31,5%). È quanto emerge scorrendo i redditi dei ristoratori nei capoluoghi di Regione per l’anno d’imposta 2022.

Dati, come detto, influenzati dal Covid, ma a colpire è soprattutto il loro valore medio: appena 15.152 euro (a Bologna invece un ristoratore denuncia in media 17.383 euro all’anno).

Redditi ufficiali ritenuti troppo bassi anche dal Fisco. Nella mappa del rischio evasione elaborata dal Dipartimento Finanze sulla base delle dichiarazioni dei redditi delle partite Iva per l’anno 2023, per la categoria dei ristoranti gli “inaffidabili” (quota di contribuenti che non riesce a raggiungere nelle pagelle fiscali il voto «8») è al 72,8%. Uno dei valori più alti dopo lavanderie, noleggi auto e gestione impianti sportivi. Le panetterie sono al 70,6, bar e pasticcerie poco sotto (68,6%).

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