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Sul fronte delle concessioni balneari in Emilia-Romagna saranno stilate “entro 15 giorni le linee guida comuni per affrontare le gare, tutelare i diritti degli operatori e salvaguardare il valore aziendale degli stabilimenti”.

Così l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini alla luce di una decisione concordata nel corso di una riunione dei tavoli con i sindaci e assessori dei Comuni della Costa, rappresentanti delle Associazioni di categoria e dei sindacati.

“Non vogliamo lasciare soli i territori e gli imprenditori di un settore economico così importante della nostra regione – osserva Corsini -: di fronte all’inerzia e alle promesse non mantenute del Governo sulla regolamentazione delle concessioni balneari non potevamo restare a guardare”. Quindi, prosegue, “abbiamo deciso di intervenire in maniera forte con questa iniziativa. L’obiettivo è arrivare a un documento di indirizzo sottoscritto da tutte le parti in causa. Lavoreremo ora ai contenuti per chiudere entro 15 giorni – sottolinea Corsini – e permettere così ai Comuni di avere delle linee guida chiare in modo da procedere in tempi rapidi con le evidenze pubbliche”.
Di fatto, viene argomentato ancora, “sarà un atto di indirizzo che conterrà un minimo comun denominatore, il riferimento al Decreto Concorrenza del Governo Draghi, mentre per le casistiche specifiche, saranno i Comuni a definire i criteri. Nello stesso tempo però, mi auguro che il Governo si assuma finalmente le sue responsabilità – conclude Corsini – perché è indubbio che da lì dovrebbe uscire un quadro normativo nazionale. Hanno creato una situazione insostenibile e grottesca, devono porvi rimedio”. 

Nel dettaglio, tra gli elementi principali delle linee guida, spiccano l’indennizzo che deve tenere insieme il valore di mercato dell’azienda e dei beni immobili; il criterio dei 5 anni maturati nel settore e la comprovata principale fonte di reddito proveniente dalla concessione; il canone che non deve essere oggetto di gara ma predeterminato dallo Stato. Inoltre, in base al documento, si dovrà tener conto della durata delle concessioni e del limite del numero che possono essere acquisite da un’unica società mentre il piano di investimenti dovrà prevedere le clausole sociali per il lavoro, e una serie di principi quali la sostenibilità ambientale, l’inclusione sociale, la parità di genere, e i servizi collettivi e l’abbattimento delle barriere architettoniche. I Comuni, associazioni e sindacati saranno chiamati poi a sottoscrivere l’accordo delineato dalla Regione.

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