Pulizia delle strade e rimozione dei detriti, assistenza e accoglienza per le persone evacuate e costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Inoltre, i primi interventi per mettere in sicurezza le aree colpite e avviare il ripristino dei danni subiti dal territorio, messo in ginocchio dal maltempo dello scorso ottobre.
Sono 118 le operazioni incluse nella fase iniziale del piano da 15 milioni di euro, finanziato con risorse stanziate dal Governo a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia, e approvato dalla Giunta regionale. Dopo il via libera del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, il piano ha consentito anche l’attivazione delle direttive per l’erogazione dei Contributi di autonoma sistemazione (Cas), destinati ai cittadini e alle famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni danneggiate.
Gli interventi, in gran parte già completati, sono stati fondamentali per rispondere ai danni e ai disagi provocati dalla violenta ondata di maltempo che, a partire dal 17 ottobre scorso, si è abbattuta sull’Emilia Romagna.

Oltre ai lavori di ripristino, il piano stanzia anche 2,5 milioni di euro per il Contributo di autonoma sistemazione (Cas), 1,425 milioni di euro destinati alle spese per il sistema di soccorso e circa 250mila euro per supportare l’impiego dei volontari della Protezione Civile impegnati sul territorio.
Per quanto riguarda la distribuzione degli interventi, sono previsti 52 interventi nella provincia di Bologna, con un finanziamento superiore agli 8 milioni di euro; due in provincia di Ferrara per un totale di 265mila euro; 13 nella provincia di Forlì-Cesena con un investimento di circa 112mila euro; 10 nel modenese con risorse pari a 245mila euro; 24 interventi nel parmense per oltre 485mila euro; tre nel ravennate con un investimento di 8.600 euro e 14 nella provincia di Reggio Emilia, per un totale di 1,543 milioni di euro.

A Cesenatico sono stati finanziati tre progetti: in via Saffi, un intervento d’urgenza da 30mila euro è destinato al ripristino dell’operatività dell’ufficio demografico. Inoltre, 18.945 euro sono stati impiegati per garantire la fornitura di pasti alla popolazione sfollata e ai soccorritori, coprire le spese di carburante e acquistare sacchi antiallagamento per proteggere le aree più a rischio.