La battana della sezione galleggiante del Museo della Marineria sarà restaurata. Con ogni probabilità, se il meteo lo permette, lascerà vuoto il posto sul porto canale già giovedì. Raggiungerà la terra ferma per essere restaurata dal personale del Museo della Marineria. Domani, mercoledì, attraccherà nella banchina di ponente pronta per essere disalberata, issata e trasportata fuori da canale il giorno successivo.

Secondo i piani, nella stessa giornata sarà disalberato anche il trabaccolo che è vicino alla banchina di Ponente dove c’è l’Infame.

Nelle foto che seguono: la battana; il trabaccolo che sarà disalberato

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battana museo Marineria
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Nella mattinata di oggi Fabio e Lino sono saliti a bordo per favorire le prossime manovre. L’hanno alleggerita di sartie, qualche cima e paranchi.

La battana trascorrerà l’estate all’asciutto per il restauro che riguarderà il fasciame, le ordinate, il timone, parte della coperta e non solo. Il lavoro richiede che l’imbarcazione dallo scafo piatto venga lavorata in secca nell’area ricavata nel cortile del Museo della Marineria. Di recente un’altra imbarcazione storica è stata restaurata, questa volta dai cantieri Foschi. Si tratta del topo che è tornato al suo posto a dicembre (qui il servizio) dopo un importante lavoro dei maestri d’ascia Andrea e Ulisse che l’hanno rimessa a nuovo.

battana museo Marineria

Nella foto sopra Fabio e Lino al lavoro sulla battana

La Battana del Museo è stata costruita nel 1963 a Bellaria; il suo nome era Vienna. È lunga 9,46mt e larga 2,80 mt.

È un tipo di imbarcazione versatile e molto presente nell’alto Adriatico. Era sfruttata per la piccola pesca costiera e è caratterizzata da fasciame rettilineo quindi facile da reperire. Chi era pratico era in grado di costruirne un modello anche nel proprio cortile di casa. Normalmente aveva un solo albero che montava vela al terzo come quella presente al Museo della Marineria.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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