Ha inizio domani, giovedì 6 marzo alle ore 20.45, il primo dei tre incontri che si svolgeranno al Circolo Arci Borella in Via Cesenatico 222, in collaborazione con Cooperativa Casa del Popolo ed il patrocinio del Comune di Cesenatico.

Il primo, a carattere socio politico, è intitolato “Cose di Casa Nostra: Mafie nel Territorio e beni confiscati”. Interverranno: Franco Ronconi (Referente dell’Associazione Libera contro le Mafie di Forlì-Cesena), il Magistrato Carlo Sorgi Già Giudice del lavoro), Matteo Gozzoli (Sindaco di Cesenatico). La partecipazione è libera e gratuita.                        

Diverse sono le indagini condotte negli ultimi trent’anni dalle forze investigative, che hanno portato alla luce la presenza delle mafie fuori dalle zone di origine, rivelando così contrariamente a un’idea diffusa e consolidata nell’immaginario collettivo, la forte capacità di adattamento di queste organizzazioni criminali anche nei territori generalmente ritenuti immuni dal fenomeno mafioso. 

La nostra stessa regione, come ha spiegato Giuseppe Amato, procuratore della Repubblica del tribunale di Bologna: “non è una terra di mafia, ma ne è fortemente infiltrata”, per via di un’economia forte che attira capitali illeciti. La criminalità organizzata, radicata in altre regioni, ha trovato qui terreno fertile per riciclare e reinvestire il denaro sporco. “Dai reati di danneggiamento, usura, minacce, lesioni e dalle intimidazioni si è passati nel tempo a quelli tipicamente economici”, come reati fiscali, bancarotta, strumentale, interposizioni fittizie. Sono reati che richiedono professionalità specifiche, il coinvolgimento di persone che non sono tipicamente inserite nella struttura associativa ma che diventano necessarie per perseguire certi risultati”. In Emilia-Romagna non c’è solo la ‘Ndrangheta, ma è presente anche la camorra, con strutture ‘autonome’ concentrate soprattutto in Romagna, che hanno potuto reinvestire capitali illeciti nel turismo, in particolare nella ristorazione e nel settore alberghiero. Per contrastare le infiltrazioni mafiose le prefetture della regione, in particolare quella di Reggio Emilia, hanno intensificato le misure interdittive dato che colloca la Regione al terzo posto dopo Campania e Calabria. Il procuratore di Bologna, a chi gli chiede se l’infiltrazione mafiosa in Emilia Romagna sia aumentata risponde: “C’è un affinamento dell’infiltrazione, perché quando è di natura economica si può giovare dello strumentario che l’evoluzione tecnologica consente”.

 

matteo gozzoli radici
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 Anche la stessa Cesenatico non è esente da questo fenomeno. Il 3 dicembre 2024, infatti, il sindaco della città Matteo Gozzoli è stato presente al tribunale di Ravenna dove si è svolto il processo “Radici” contro le infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna ed il Comune di Cesenatico si è costituito parte civile. In discussione ci sono compravendite e gestioni di attività economiche nelle province di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Modena e Reggio Emilia. Secondo gli investigatori si tratta di investimenti illeciti, realizzati con il denaro delle cosche della ‘ndrangheta calabrese dei Piromalli. Il Sindaco Matteo Gozzoli è stato parte attiva denunciando gli episodi segnalati da cittadini e imprenditori della zona riguardo le compravendite ed i movimenti di alcune attività economiche in riviera. Il suo comportamento ha avuto un grande riconoscimento pubblico da parte di Nando della Chiesa in un articolo di apparso su “Il fatto Quotidiano” il 6 Settembre 2023 in occasione di una visita a Cesenatico coi suoi studenti universitari della Statale di Milano per parlare della storia di un bene confiscato alla criminalità organizzata nella nostra città, con queste parole:Il Matteo buono non ritiene infatti che parlare di mafia nella città che amministra equivalga a un’offesa. Anzi, è lui stesso a farlo mentre attrezza Cesenatico a liberarsi di queste sgraditissime ipoteche, certificate negli ultimi anni in modo inequivocabile dall’inchiesta “Radici” della Guardia di Finanza”.  Grande apprezzamento anche da parte del consiglio comunale, infatti, che nella seduta del consiglio del 29 Gennaio 2025 a conclusione delle indagini che hanno portato a processo decine di imputati, i consiglieri di maggioranza e dell’opposizione si sono alzati in piedi per applaudire il primo cittadino. I consiglieri d’opposizione hanno alzato dei fogli A4 esprimendo, la maggior parte per la prima volta, il proprio appoggio. Recitavano “Via la mafia da Cesenatico”.

Anche da parte della società civile, quindi, non sembrerebbe esserci stata nessuna sottovalutazione del problema considerati gli straordinari sviluppi registrati in questi anni dal fronte dell’antimafia civile, il quale ha visto attivamente e progressivamente coinvolte numerose associazioni del territorio regionale fino a diventare fra i più attivi nel panorama italiano: l’Associazione Libera contro le mafie è molto attiva nella nostra Provincia. 

                     

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